Oggi è stata una giornata particolare sui social.
Molti gli insulti, troppe le critiche.
Oggi 13 giugno, chi non si è recato alle urne ieri, è stato investito dai peggiori epiteti solo perché non ha voluto ubbidire a chi, da anni, lo sta prendendo letteralmente per il culo ma non solo, a chi negli ultimi due anni e mezzo ha permesso, senza battere ciglio, il genocidio del popolo italiano e sevizie psicologiche ai nostri bambini.
Siamo noi a domandarvi stasera:
come avete potuto voi recarvi in quelle aule ove, fino a settimana scorsa, i bambini dai sei anni in su erano OBBLIGATI ad indossare una mascherina che causerà seri problemi non solo di psiche, ai cittadini di domani.
Come avete potuto votare voi un referendum voluto e propagandato da partiti che sono pronti a ribaltare il referendum sul nucleare affermando, in tutta naturalezza, che deve essere la politica e non il popolo a dovere decidere su certi temi.
Come avete potuto votare voi per chi sta reggendo il Governo illegittimo e criminale di Draghi oggi e di Conte ieri, che è entrato nei seggi elettorali con la mascherina quando quest’ultima non è obbligatoria, a braccetto con chi, all'opposizione, non fa il suo dovere.
Le urne elettorali torneranno utili solo quando la furia del Popolo le userà come falò per illuminare la buia epoca della “tirannide borghese”.
La Giustizia non si riforma con un referendum che dileggia la sovranità di uno Stato.
La Giustizia si riforma facendo giustizia dei traditori di dentro e dei nemici di fuori.
Ieri come oggi.
Solo rimanendo uniti sotto il Fascio Littorio cucito sul sacro Tricolore.
È dalle strade che risorgerà il Nuovo Domani e allora sarà un plebiscito, un plebiscito di un Popolo Sovrano che sancirà per sempre il suo amato Condottiero e il suo nuovo Destino.
COMUNITÀ MILITANTE DEI DODICI RAGGI
13 GIUGNO 2022
È costituito il Circolo Culturale "Fratelli Gervasini" in onore di Dante e Franco nostri concittadini, caduti per la Patria immortale sulla terra dei Padri.
Il circolo è la nuova sede e la base operativa della Comunità Militante dei Dodici Raggi.
Il suo Logo, nel classico stile nostro, si presenta nella seguente variante:
Tagliato: nel primo di rosso al tessuto; nel secondo di nero la pietra, alla *D* di campo al centro di rosso munito di quarto a dodici raggi di nero, murato di cerchio nel nome esteriore d'eroi e di Fasci Littorio in campo di bianco.
La scelta dello sfondo richiama la mostrina storica delle Brigate Nere, a cui, per quella Varesina, Dante diede il nome di caduto e Franco la vita fino dopo l'ultima ora.
La stoffa vuole ricordare Dante, la divisa e la bandiera per esserci da monito di Vita;
La pietra invece Franco, come eterna coscienza a memento della morte.
Vita e Morte, non come l'inizio e la fine... ma come parte di quel "tutto" di cui facciamo parte: è in esso che gli Eroi vissero con integrità, disputarono, caddero valorosamente.
...io vivo...io muoio...io vivo ancora...
Do.Ra. ha ancora una casa
Fino al prossimo sequestro!
Fino al prossimo processo!!
Fino alla fine!!!
« Vorrei anche rivolgermi al personale militare delle forze armate ucraine.
Cari compagni! I vostri padri, nonni, bisnonni non hanno combattuto i nazisti, difendendo la nostra Patria comune, così che i neonazisti di oggi hanno prese il potere in Ucraina. Hai giurato fedeltà al popolo ucraino e non alla giunta antipopolare che saccheggia l’Ucraina e deride queste stesse persone»
24 febbraio 2022
Presidente Russo
"La Russia ci ha attaccato a tradimento questa mattina, come ha fatto la Germania nazista negli anni della seconda guerra mondiale. Ad oggi, i nostri Paesi si trovano su lati diversi della storia mondiale. La Russia ha intrapreso la strada del male, ma l'Ucraina si sta difendendo e non rinuncerà alla sua libertà, qualunque cosa pensi Mosca"
24 febbraio 2022
Presidente ucraino
Si è da poco concluso uno dei tanti processi contro la nostra Organizzazione riguardante, questa volta, la nostra protesta per la presentazione ad Azzate del libro "Mussolini ha fatto anche cose buone - le idiozie che continuano a circolare sul Fascismo" di tale Filippi.
Per comprenderne meglio il contenuto e i fini bastano queste poche righe poste ad inizio libro:
« Perché una cosa è certa: Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore ».
Il nostro Presidente è stato assolto con formula piena per i reati di :
manifestazione non autorizzata, diffamazione e soprattutto per tentata ricostituzione del partito fascista perché, secondo l'accusa, adottavamo principi e metodi propri del partito guidato da Benito Mussolini.
Come se, attraverso una semplice manifestazione in difesa delle nostre Idee, fosse possibile ricostituire il più grande e importante partito della storia d'Italia!
Ci è stata resa un briciolo di giustizia e un minimo di Verità oggi, anche se le condanne superano di gran lunga i procedimenti con esito positivo.
Certo tutto questo non impedisce che la nostra azione prosegua, la strada ci è testimone, ma se in questo caso basta la nostra Volontà di agire, per ridiscutere (nostro malgrado) nei tribunali, il supporto economico di tanti camerati diventa fondamentale.
Per questo ringraziamo di cuore chiunque ha sostenuto in passato e continua a sostenere la nostra causa e vesta fiero "il nero del sole" che spezzerà le catene che il sistema ha messo ai polsi degli uomini liberi.
CONSIGLIO DIRETTIVO
Inviata Pec al Presidente ANP di Roma e Rieti, Mario Rusconi, dopo le sue farneticanti affermazioni all'Ansa riguardanti le vaccinazioni ai minori.
Lo aspettiamo in piazza.
Signor Rusconi, buongiorno.
Non se la prenderà se mi limito ad un titolo di cortesia così semplice, cerco semplicemente di adeguarmi alle sue dichiarazioni ultime fatte con superficialità e, un pizzico, di malafede.
Il mio nome è Enrico Labanca, come si evince anche dall’email, e sono membro del Consiglio Direttivo della Comunità Militante dei Dodici Raggi.
La contatto per chiederle un incontro pubblico con la nostra associazione culturale.
Le sue ultime ‘uscite’, riprese dai vari giornali di Confindustria e brodaglia governativa, hanno diversi punti oscuri sui quali vorremmo fare, con lei, luce.
Inutile riprendere l’intero suo appello alla vaccinazione. Lo ha ben presente.
Innanzitutto, vorremmo farle notare, che la platea a cui si rivolge è composta esclusivamente da MINORENNI.
Come sicuramente saprà, esiste una legge che li tutela (in fondo a questa mia, mi permetto di rammentarla).
Secondo punto: quel «lo dicono tutti gli scienziati» deve dimostrarlo.
Cosa significa «TUTTI» ?
Basterebbe un solo scienziato per zittirla.
Le parole sono importanti. Pesano come macigni, signor Mario.
Parla, poi, dei numerosi contagi in una fascia d’età molto delicata sulla quale, la stessa Comunità scientifica si trova divisa ma lei, indisturbato, lancia un falso grido d’allarme:
«non a caso registriamo una diffusione del virus maggiore alle elementari e nei primi due anni delle medie» .
Su cosa si basa questa diffusione del virus? O meglio, come si misura il numero dei contagi?
Attraverso una pratica che, gli stessi vostri viPologi, stanno mettendo in discussione da tempo – il tampone - o varia a seconda dell’approvazione o meno di un prodotto commerciale?
In piazza, perché è lì che ci incontreremo, discuteremo invece della letalità del virus nelle fasce da lei menzionate e da lei rappresentate come presidente dell'Anp Roma e Rieti.
Gli altri punti non li sveliamo in anteprima.
Vi è, purtroppo, l’usanza a costringere chi ha ragione a dimostrare punto su punto la verità mentre chi si nutre di menzogna sta bellamente in silenzio a sorridere.
L’asticella è stata portata molto in basso, verso i bambini, un terreno insidioso non solo per noi.
Prima di lasciarla le chiedo di non correre in questura o dai carabinieri.
Non c’è bisogno.
Tutto sarà reso pubblico, come la nostra Etica impone, a partire da questo primo contatto.
Lasciamo scegliere a lei la piazza: se si trova comodo a Roma, verremo noi.
La Civiltà nasce dal confronto aperto.
Senza Stima
Enrico Labanca
Sottoscritto dal Presidente della Comunità Militante dei Dodici Raggi
Alessandro Limido
*art. 643 Codice Penale
Fonti → Codice Penale → LIBRO SECONDO - Dei delitti in particolare → Titolo XIII - Dei delitti contro il patrimonio → Capo II - Dei delitti contro il patrimonio mediante frode
Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore [2], ovvero abusando dello stato d'infermità o deficienza psichica(1) di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto(2) che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso(3)(4), è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 206 a euro 2.065.
Colpiti da AVVISI ORALI e FOGLI DI VIA (due delle tante armi di polizia che by-passano i tribunali) il nostro Presidente (appena raggiunto, fra l'altro, da un ordine di carcerazione) ed alcuni Militanti chiedevano l'attenuazione delle varie restrizioni in essere.
Il ricorso è stato respinto a causa di reiterati comportamenti "tesi ad elevare il livello di conflittualità sociale" e della "pericolosità prevista dall'art. 1".
Questo loro atteggiamento conferma quanto da noi denunciato da anni: se il problema è chi chiede ordine e giustizia sociale significa che a regnare è il Caos, nemico giurato della Civiltà.
Il Destino per alcuni è oramai segnato. Poco alla volta, denuncia dopo denuncia, l'oscuro orizzonte prende sempre più forma.
Il carcere ancora una volta, molto probabilmente, accoglierà i nostri corpi materiali ma mai troveranno dimora i nostri cuori, essi sono stati destinati, fin dalla nascita, al Sacro Cielo della Patria.
W L'Italia!
IL CUORE NON CONOSCE LEGGE UMANA
Cosa vi aspettavate da questo comunicato?
Il numero dei morti reali di Covid contro la tanto decantata pandemia dei media?
O, forse, preferivate leggere che il ministro Speranza ha mentito al Parlamento nel corso della mozione di sfiducia presentata ad aprile perché, di fatto, lui intervenne sul ritiro del documento targato Oms sulla cattiva gestione italiana della pandemia facendolo ritirare dalla circolazione?
Meglio ancora, immaginiamo, vorreste le dichiarazioni di qualche premio Nobel che, nell’atto finale della sua vita, vuole prendere le distanze dalla sua vecchia amicizia con l’aguzzino Fauci e dai milioni di morti per ‘Hiv’ degli ultimi decenni?
Per tutto questo e molto altro ancora, come sulle cure per il Covid, ci sono Mario Giordano, “La Verità” e ancora qualche altra voce fuori dal coro del ‘mainstream’; figure ben inserite nel $istema che, però, hanno ben compreso l’importanza per lo 'status quo' dei ‘contenitori popolari’ considerando che, oramai, le persone perbene non votano più.
Non vi reputiamo stupidi. Tutto quello che c’era da sapere per far scattare una rivolta popolare è stato detto fin dall’inizio, fin dai primi bollettini serali durante il ‘lockdown’ dove, con cura&arroganza, ci illustravano chiara chiara la situazione classificando i «morti per Covid» da una parte e i «morti con Covid e altre malattie pregresse» dall’altra. Ce lo dicevano apertamente.
Ma voi niente.
In questi venti mesi le notizie sono stati abbondanti. Tutti sanno che fine hanno fatto i banchi con le rotelle. Chiunque conosce il plasma (meno la figura da testimonial provaccini di De Donno). Chi può negare le reazioni avverse che ogni singolo farmaco può dare, fino ad arrivare alla morte, anche dopo mesi?
Sul ‘Green Pass’ come strumento di prevenzione non entriamo nemmeno nel merito. Costringere milioni di persone in Italia e miliardi nel mondo alla terza dose porta seco la risposta.
Chi ha ragione è condannato alla dimostrazione pubblica eterna e a lui è riservato il rogo.
Non è per tutti questa condanna. È lì che sta la differenza tra Massa e Popolo.
Siamo ancora in tempo per evitare il gran finale, tutto dipenderà da voi. Non dovete fare altro che assecondarci, sia che voi siate vaccinati o no.
Lasciateci agire e fate sì che un giudice si innalzi sopra le fitte nebbie della Giustizia e riporti gloria così alla sua figura di strenuo difensore del Diritto. Al resto ci pensiamo noi.
Andremo noi a prelevarli nelle loro lussuose case. Li trascineremo noi in piazza. Li accompagneremo noi in cella durante le udienze e, infine, saremo noi a gettare, nel Tevere, le chiavi*.
Dovete solo assistere. Come avete sempre fatto. E dimenticare.
Nulla di più.
Solo così potremo svegliarci da questo incubo ma dobbiamo farlo subito prima che i nostri figli vengano inghiottiti definitivamente…
*Non varrà per tutti. Per Burioni saranno sufficienti trent’anni di carcere duro per ripetere più volte il ciclo scolastico; sperando, siano per lui abbastanza...
Enrico Labanca
Consiglio Direttivo-Responsabile Cultura
Comunità Militante Dei Dodici Raggi
NUCLEARITALIA:
MEZZANOTTEMENOUNO
Si aggira inquieto e senza pace lo spettro del nucleare in Italia.
Per quanto sembra essere una remota possibilità, abbiamo imparato con l’ ‘operazione Covid19’ di come la nostra nazione possa finire in pochissimi mesi al centro di una sperimentazione mondiale.
Se, il nucleare, è presente nel mondo dalla fine della seconda guerra mondiale, va detto che la sua reintroduzione in Italia (la prima centrale nacque nel 1963 a Latina) non avrebbe alcunché di sovrano come diversi politici vanno cianciando.
Il solo pensarlo è sintomo di disaffezione alla Ragione.
Basterebbe leggere l’elenco delle centrali nucleari presenti oggi nel mondo per comprendere che, la cosiddetta sovranità energetica, non va a braccetto con la sovranità di uno Stato.
Bisogna comprendere un concetto principe:
la sovranità di una nazione dipende solo ed esclusivamente dalla Sovranità del Popolo.
Il Governo deve rispecchiare il volere dei suoi cittadini, basarsi esclusivamente sullo Spirito di quel Popolo che lo ha eletto ‘spada e scudo’ della sua Comunità.
Ed in Italia la stragrande maggioranza non ne vuole sentire parlare di questo progetto ma, come ampiamente dimostrato, lo scollamento avvenuto - volutamente dai Poteri Forti - tra la politica e il suo elettorato porterà sempre più a scelte nefaste per il futuro del Paese.
La Lega, come già accaduto in passato, inizia a spingere per saltare a pie’ pari il referendum con il quale , nel 1987, l’Italia ha detto sostanzialmente la sua su una ‘Energia’ che di pulito non ha nulla.
Non fu solo la paura post-Cernobyl ma, finalmente, un senso civico superiore al bene superiore immediato che va a tutelare le generazioni future ha portato al referendum e, col risultato ottenuto, allo spegnimento delle centrali nucleari qui presenti.
Una coscienza profonda di solidarietà con chi verrà dopo di noi.
A distanza di decenni, l’Italia è ancora schiacciata dal problema ‘scorie’.
Nel 2021, in ritardo di anni e anni in confronto agli altri Stati, il nostro Paese non ha ancora provveduto alla costruzione di un unico deposito di rifiuti radioattivi adeguato a livello nazionale. Proprio in queste settimane i ‘tecnici’, le Regioni e tutte le parti coinvolte si stanno riunendo per capire quale sarà il luogo più adatto. Nel frattempo, tutti i costi sostenuti da SOGIN (Società gestione impianti nucleari) per lo smantellamento degli impianti nucleari e la gestione dei rifiuti radioattivi sono sostenuti dai consumatori attraverso la bolletta elettrica. Un bel regalino da parte dei nostri vecchi governanti, non è vero?
Attualmente, in Italia, sono 31 mila i metri cubi di rifiuti radioattivi collocati in 24 impianti distribuiti su 16 siti in 8 Regioni. Questi dati, va ricordato più volte, riguardano un’attività che ha avuto inizio nel 1963, si è conclusa nel 1990 e che oggi, nel 2021, crea ancora grossi problemi per lo stoccaggio a chi, da quell’energia, non ha ricevuto nessun tipo di beneficio.
31 anni sono davvero pochi. Per lo smaltimento definitivo ci vogliono circa trecento anni per i rifiuti “ad attività bassa”. Provate ad immaginare gli altri.
La cecità di alcune parti politiche riconducibili alla destra italiana stanno riportando alla ribalta un problema che dovrebbe essere annoverato tra i peggiori crimini contro l’Umanità.
La sua forza di propaganda si appoggia sull’utopia delle sfere basse del sistema politico, le quali, nel nome di una fantomatica sovranità, espongono per le strade un’autentica arma di distruzione di massa di matrice giudaica.
Non è un segreto che, i personaggi più famosi, fossero l’ “italiano” Enrico Fermi, il “tedesco” Albert Einstein, l’ “ungherese” Leo Szilard, il sanguinario anch’egli “ungherese” Edward Teller, il “tedesco-statunitense” Julius Robert Oppenheimer che, insieme ad altri “consanguinei”, fecero parte del “progetto Manhattan”.
Il capo di questa campagna moderna non poteva che essere il ministro dello sviluppo economico nel governo Draghi e vicesegretario federale della Lega Giancarlo Giorgetti, l’esponente dell’ala più...filo-israeliana del partito.
È lui l’uomo che oggi incarna la battaglia per il ripristino del nucleare.
Un uomo senza terra di ideali.
Privo di qualsiasi visione di bene comune, disposto a cancellare il referendum, è lui che con il suo partito ha fatto della massa una storpia marionetta da usare a proprio piacimento.
Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima che la Lega impone, attraverso giochetti populisti, le più nefande restrizioni al nostro popolo. L’introduzione delle impronte digitali, ad esempio, per il rinnovo della carta d’identità è una pratica voluta dal partito del Nord.
Ufficialmente nata per schedare gli immigrati ma, nei fatti, rimasta obbligatoria per noi onesti cittadini.
Chi ha voluto dotare le forze dell’ordine di pistole elettriche?
Sempre il partito del Capitano.
E chi ha appoggiato nell’immediato l’assurda legge, avanzata dall’ex ministro Grillo, sulla sicurezza dei medici e infermieri con “l’inasprimento delle pene fino a 16 anni di carcere, sanzioni amministrative fino a 5mila euro, la previsione della procedibilità d'ufficio senza la necessità che vi sia querela da parte della persona offesa. E l'istituzione di un Osservatorio ad hoc e l'istituzione di una Giornata nazionale” ?
Ovviamente l’allora ministro degli Interni, Matteo Salvini.
Sulla Lega ci riserveremo di mantenere alta l’attenzione. L’emanazione del potere di Silvio Berlusconi sull’intero arco parlamentare è palese a pochi mentre, ancora più sconosciuta, è la nauseabonda ombra della P2 che sta portando morte e distruzione nel più Bel Paese del mondo, sprofondato nel funereo silenzio della massa inebetita.
Sul Nucleare non si scherza. Fermarli ora per non piangere poi.
Qualcuno obietta che la presenza è già massiccia: negli ospedali, nelle Basi Nato, sulle navi da guerra nel Mediterraneo...ma, se un problema è radicato non significa accettarlo, va semplicemente strappato, bonificando l’intero terreno dove esso avevo messo radici. Un effetto boomerang potrebbe aspettarli dietro l’angolo, allargando il campo di azione:
eliminare, ad esempio, le pratiche mediche dove si utilizza la medicina nucleare.
Porterebbe, nell’immediato,benefici a dismisura per le migliaia di pazienti che ogni giorno si recano nelle strutture ospedaliere e che, dopo il trattamento radioattivo, tornano inconsapevoli in mezzo alla folla cittadina.
Devono stare molto attenti, quindi, coloro i quali sono pronti ad eseguire ossequiosi gli ordini di Bill Gates (pronto ad investire in Italia) e degli Stati Uniti d’America. In gioco c’è il futuro anche dei loro figli. Non può e non deve essere vista come un’occasione per incassare soldi facili.
E anche se la forza nemica è smisurata e la guerra appare già persa, nessuno ha mai aggiunto il termine ‘rassegnazione’ al nostro vocabolario.
“Morire oggi per vivere domani” se sarà necessario.
Enrico Labanca
Consiglio Direttivo-Responsabile Cultura
Comunità Militante dei Dodici Raggi
Come può essere "SOLTANTO UN VACCINO"?
Come può essere "UNA SCELTA PERSONALE"?
Di Enrico Labanca
⚔️ Consiglio Direttivo ⚔️
Comunità Militante dei Dodici Raggi
Sempre più persone nelle piazze, nei giornali, nei ‘social’ hanno abbracciato il democristiano ‘mantra’ :
« LA VACCINAZIONE È UNA SCELTA PERSONALE » come se il tossicodipendente della stazione, intrapresa la strada del tutto personale dell’eroina, fosse solo un problema economico di accattonaggio/furti/rapine e non di Igiene per la Società, con tutto quello che ne consegue.
La lente materialista utilizzata di continuo da diverse persone di diversa estrazione politica, di classe, di sesso, di religione, di razza è il risultato terra terra della nebbia artificiale nebulizzata dal giudaismo internazionale nei nostri cervelli.
Come può essere considerata scelta personale introdurre nel nostro organismo una cloaca di prodotti biotecnologici che si propaga nell’ambiente circostante attraverso l’urina e le feci ( fogne, fiumi, mari…), che entrerà in corpi ancora naturali per mezzo di donazioni degli organi e di sangue?
Per non parlare dello sport...
Molti atleti non vaccinati saranno a stretto contatto, involontariamente, con avversari geneticamente modificati. Sangue, sudore, saliva verranno scambiati a più non posso.
Non solo atleti. Amici, colleghi di lavoro, compagni di classe, vicino di viaggio sui mezzi pubblici possono essere bombe biologiche pronte ad esploderci vicino. Un piccolo incidente e...
O il problema riguarda solo il tossicodipendente citato poc’anzi , che tenete a debita distanza perché foriero di malattie indicibili?
Ma, attenzione. Qui non si tratta solo del presente. Di noi. Di loro. Delle numerosissime varianti della vita e quant’altro. No!
Tutti questi vaccinati, tutti questi del “LA VACCINAZIONE È UNA SCELTA PERSONALE” ci sanno dire l’eredità genetica che lasceranno alle generazioni future?
Perché finché continuerete a chiamarli vaccini, ci fate sorridere per la vostra fanciullesca stupidità, ma nella realtà queste sono armi, armi genetiche per una guerra contro l’Eugenetica.
Leggiamo sul ‘Fatto Quotidiano’ del primo luglio che in Africa solo « l’1% della popolazione è vaccinato, e in molti dovranno aspettare il 2023.
A lanciare l’allarme lo scorso 1° luglio è stata la portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Matshidiso Moeti ».
Nel Continente Nero sono arrivati i più svariati veleni della medicina degli ultimi duecento anni ma non il vaccino per il Covid. Sapete per quale motivo?
Mica perché non c’è disponibilità.
Menzogne da pub.
Sarebbe bastato riservare le dosi alle fasce d’età più colpite mortalmente (dai 60 in su) piuttosto di continuare ad abbassare l’asticella fino a giungere ai 12 anni (!!!) nei paesi industrializzati.
La verità è molto più semplice e più terribile allo stesso tempo:
debilitando milioni di persone serviranno, se i piani dovessero girare veramente male, altrettante riserve per sostituire coloro che moriranno o saranno danneggiate irrimediabilmente dalle Multinazionali del Crimine. Non sarà difficile. Pc e macchinari di ultima generazione non necessitano di grandi menti e, importante, di tanti individui.
Vi siete mai chiesti se, o forse avete dato per scontato dalla vostra comoda poltrona, chi sbarca a Lampedusa (Es.) verrà vaccinato ?
La risposta è...no, cioè sì...scelgono in tutta serenità.
Allarme vaccini tra i migranti: solo 4 su 10 accettano il siero
1 Agosto 2021
Questo è il titolo che ha riservato sull’argomento IL GIORNALE.
Si può comunque tranquillamente scorrere le notizie delle settimane passate e si scoprirà che la situazione IMMIGRATI è gestita democraticamente, su base volontaria del singolo, senza costrizioni. Anzi, si fa pure un questionario, chiedendo gentilmente cosa ne pensano del “vaccino” e, in seguito il risultato, è pubblicato sul
"Dossier Covid-19: Indagine sulla disponibilità a vaccinarsi contro il Covid-19 da parte delle persone ospitate nei centri/strutture di accoglienza in Italia", progetto realizzato da Tavolo Asilo e Immigrazione e Tavolo Immigrazione e Salute, con la partecipazione dell'Istituto Superiore di sanità.
Sì, avete capito bene, mentre in Italia centinaia e centinaia di professionisti PERDONO il lavoro per non essersi fatti curare da sani da una malattia non presente nel loro organismo (mi dilungo appositamente perché scrivere FATTI VACCINARE è sbagliato, fuorviante e bisogna terminare coi termini imposti), i fuggiaschi (fuggono dalla loro terra) PRENDONO residenza in Italia. Senza vaccino.
Continuiamo.
Chiamarla terapia genica è errato perché viene usata su non- pazienti...sani.
[t. genica, per la cura di patologie a determinazione genetica, che consiste nell’introdurre, in appropriate cellule del paziente, frammenti di DNA contenenti i geni sani]
Semmai, il termine corretto, è “terapia etiologica” in quanto diretta a «sopprimere l’agente causale della malattia» ma, anche qui, dovremmo fare i conti con la propria coscienza:
“Come fai a sopprimere qualcosa che non c’è?”.
Accettandola, senza troppo filosofeggiare oltre, abbiamo, o meglio, avete dato vita a scenari senza orizzonti definiti, senza limitazione, smisurati ad una $cienza omicida che poggia il suo fondoschiena su miliardi di dollari ogni anno.
Qualsiasi tipo di lotta, diciamo, alternativa è saltata in aria.
Quale senso può avere lottare contro gli OGM, le Multinazionali, la Vivisezione, la libertà dei Popoli sparsi per il globo, o persino ricordare chi è caduto per la Repubblica Sociale Italiana, per il Fascismo in generale, quando ti sei seduto con la tua mascherina più fashion per farti una dose di feti, Ogm, biotecnologie e, alcuni, di virus influenzali dello scimpanzé di aziende guidate da gangster senza scrupoli che nulla, ma proprio nulla, hanno di etico?
Per non parlare della lotta alla società multirazziale. Come si può essere contrari ad una società meticcia se, nel nostro stesso organismo, inseriamo codici genetici che riscrivono l’eredità millenaria del NOSTRO SANGUE?
Perché dirsi contrariati per quelle coppie metà europee e metà africane o asiatiche che dir si voglia quando, solo per piacere al Sistema, ci siamo fatti iniettare DNA che non ci appartiene e del quale non sappiamo nulla, dando alla nostra discendenza un futuro ad orologeria, un orologio tenetelo presente, ben saldo nelle mani dell’industria farmaceutica.
Senza essere fraintesi, è indiscutibile che è più naturale una dose di eroina e un bambino meticcio di un individuo che si è sottoposto al più grande esperimento della Storia dell’umanità.
La guerra genetica ha colpito su tutti i fronti, riportando vittorie forse inaspettate, o forse no, perché dobbiamo ficcarci bene in testa che il Nemico, che porta la Corona da secoli, conosce fin troppo bene i suoi nuovi sudditi, più ‘rozzi di benessere’ dei precedenti e, quindi, più manipolabili.
Perché basta tirare un filo qua (chiusura totale delle attività) e un filo là (riapri se ti “vaccini”) e hai eliminato migliaia di persone pronte a protestare, portando alla ribalta sì persone più convinte ma meno virili nei fatti, pronte a dichiarare che “le forze dell’ordine, il vaccinato, chi porta la mascherina...non sono nostri nemici” svilendo di partenza una possibile rivolta violenta e sacra. Le parole contano, forse, più dei fatti perché è dalle parole che nasce l’Azione ma, soprattutto, essa viene difesa dalle parole.
« Siamo mille fuochi pronti ad incendiare il vostro mondo » sul nemico avrebbe un impatto nettamente superiore al femmineo « siamo mille scintille pronte ad illuminare il mondo » .
Qui si tratta di guerra, signori. E di guerra si deve narrare, da entrambe le parti.
Si parla di futuro e di pane per i nostri figli, della dignità della persona, di tutto quello più limpido e immenso i nostri predecessori ci hanno insegnato e trasmesso e voi ci dite
« LA VACCINAZIONE È UNA SCELTA PERSONALE » ?
Come può esserlo se è una imposizione politica su una parte ben definita di cittadini?
Come può essere personale se uno perde il posto di lavoro?
Come può essere personale se hanno vaccinato anziani contro la propria volontà?
Come può essere personale se tu genitore non puoi fermare tuo figlio, lobotomizzato dalla scuola e televisione, dall’andare in un hub vaccinale ma, se tuo figlio è contrario al trattamento sanitario su persona sana, puoi imporgli l’inoculazione?
Come può essere personale se interviene sul dna della popolazione?
Come può essere personale se milioni di animali sono morti per la sperimentazione?
Come può essere personale se l’età dell’obbligo si abbassa sempre più?
Come può essere personale se più le persone si “vaccinano” e più il cappio intorno al collo di chi non vuole si stringe fino ad ucciderlo per disperazione?
Come può essere personale se ci sono interessi privati?
Come può essere personale se per visitare un parente stretto (di amici non se ne parla...) in fin di vita devo pagare 15 euro di tampone, incrociando le dita che non esca il positivo farlocco (perdendo così ogni possibilità di vederlo un’ultima volta) aspettando il turno dei letti pari e di quelli dispari, per poi accedere con DPI cinesi inutili ai fini del contenimento di un virus?
Come può essere personale se non puoi accedere alla Cultura e all’Educazione?
Come può essere personale se...prenderanno i nostri figli?
Di personale esiste solo la Dignità dell’Individuo. E la nostra non è in vendita.
"L'unica cosa che non possiamo permetterci di perdere in questa guerra è
la nostra libertà, il fondamento della nostra vita e il nostro futuro.
Tutto il resto può essere sostituito, anche se solo attraverso anni di
duro lavoro. Ma una perdita della nostra libertà significherebbe la
perdita di tutto il nostro patrimonio materiale e culturale, sia per la
Nazione nel suo complesso, sia per ogni individuo. Se la guerra lo
richiede, dobbiamo quindi essere disposti a usare tutto ciò che abbiamo
per difendere questa libertà.
Senza di essa, né la nazione, né l'individuo può vivere."
Paul Joseph Goebbels
Nell’occidentale ‘Kampuchea Democratica’ conosciuta dai più come Regione Lombardia, l’ ‘Angkar’ ha deciso, notte tempo, di trasformare in Zona Rossa la nostra Viggiù, insieme ad altri tre comuni di Milano, Pavia e Brescia.
Il nuovo Pol Pot italiano, Attilio Fontana, ombra leggiadra di se stesso, ha firmato un’ordinanza priva di qualsiasi fondamento scientifico, forte solo dell’ ‘Organizzazione’ criminale che lo impone, ancora a febbraio 2021, come il legale rappresentante di 10 milioni di cittadini o, meglio, come l’amministratore del 22 percento del Pil Italiano che, in moneta sonante, corrisponde a 368 miliardi di euro.
Con l’avvento di Mario Draghi, contrabbandiere di fiducia dell’Unione €uropea, il piano delinquenziale delle grandi Lobby di Londra e Washington è oramai reso pubblico.
Di cos’altro abbiamo bisogno per rialzare la testa e tornare ad essere padroni delle nostre vite?
Prima si sono presi il nostro passato soffocando i nostri anziani e tra pochissimo si prenderanno definitivamente il futuro della società umana (già traumatizzata dalla somministrazione di massa di terapia genica marchiata Pfizer - Moderna) testando, termine mediatico fuorviante in quanto l’unico obiettivo reale è intervenire geneticamente, su bambini di sei anni (fino ai diciassette) un prodotto di laboratorio di AstraZeneca, in nome del Business e del Controllo globale.
È la volontà del singolo che trasforma il domani di tutti.
Nel bene e nel male.
E se questa profonda notte dell’umanità appare interminabile, la causa va ricercata solo nella tua Fede.
Nulla possono farti che tu non voglia.
Mente e Cuore non si possono incatenare.
Sono forze sconosciute all’errante tiranno.
Sii Cuore. Sii Mente. Sii Azione.
Per cavalcare libero sul temuto destriero del tuo Destino.
Comunità Militante dei Dodici Raggi
SIAM FATTI COSÌ
I conflitti si risolvono in lontane campagne solo quando essi sono conflitti tra malviventi.
Ecco perché mi ritrovo, ancora una volta, a dover rivolgermi a te, Paolo Berizzi, pubblicamente, come sempre ho fatto.
A malincuore, ovviamente. Non nutro nessun tipo di interesse per te, soprattutto in questo terribile periodo che vede la nostra Italia sprofondare, tuttavia, sono entrato in possesso, finalmente,
delle motivazioni per le quali ti opponi, tramite lo studio “Pinelli Avvocati” di Padova alla richiesta di archiviazione da parte del Pubblico Ministero, a cui è stato assegnato il “nostro”
procedimento penale.
Per chi non ha seguito la vicenda, avvenuta a marzo 2017, può leggere direttamente da chi ha subito questo “tremendo” attacco voluto e portato a termine dal sottoscritto:
https://www.bergamonews.it/2017/03/25/blitz-nella-notte-contro-la-bergamonews/249645/
dal quale è nata la denuncia nei miei confronti.
Chi si occupa di difenderti e di attaccarci, la dualità della giustizia fa sorridere, cerca di portare il nostro tenerissimo contenzioso in un campo più ampio, nel quale, tu ti sei chiuso grazie ai
tuoi sproloqui giornalistici che, ad oggi, non hanno portato a nessun arresto eclatante, non hanno spinto in superficie nessun delitto irrisolto, non hanno scoperto nessun gruppo paramilitare pronto
a sovvertire l’ordine democratico da te tanto osannato finché, esso, ti dà retta, naturalmente; perché come vedremo, quando un’autorità decide di soprassedere a quanto dici, tu perdi la pazienza e
cominci una sottile critica a 360 gradi verso chi, ad oggi, ti accudisce.
Come in questo Tweet (1) dove scrivi, riferendoti al sito di DoRa: “ancora incredibilmente attivo”. Eppure, poco dopo, riporti che il “sodalizio” è sotto inchiesta di una Procura.
Questo non significa essere colpevoli, Paolo, e quindi cosa avrebbe dovuto spingere la polizia postale a chiudere il sito?
Sei, ahimé, un giornalista, un semplicissimo giornalista autodefinitosi d’inchiesta, tra i più banali presenti sulla piazza tra l’altro.
Ti senti frustato da questo tuo ruolo? La tua ambizione è arrestare gli spietati criminali nazisti di Quentin Tarantino? Cambia mestiere. In alternativa, devi accettare le decisioni prese nelle sedi
appropriate. O vuoi essere un bandito come lo siamo noi per la Democrazia? Deciditi. Sei sulla soglia dei 50 anni. Non sei più un bambino.
È un consiglio, non da amico, ma da una persona che ama il prossimo e, anche se tu cerchi di rovinare la mia vita, quella dei miei familiari e quella dei miei Fratelli, non ti odio. Ti
compatisco.
Nelle mie azioni non vi è astio, c’è volontà di innalzare lo Spirito della Patria scaldandolo ai Dodici Raggi della Giustizia.
Lo studio di avvocati che ti assiste cerca di accostare il nostro contenzioso, datato marzo 2017, a quanto ti è accaduto prima e dopo, senza alcun legame comprovato.
Il fatto che tu viva sotto scorta cosa dovrebbe significare?
Mi è oscura la risposta. Ti rende immune, forse, dall’indignazione di alcuni cittadini che si vedono attaccati ingiustamente dalle tue tremolanti colonne fatte di #pietredifango ? O, peggio, il
vivere sotto scorta ti permette di attaccare chiunque ti capiti sotto tiro, senza uno straccio di prova, citando il passato dei genitori (come hai fatto con la madre (!) del mio Presidente Alessandro
Limido), il nome della ditta dove uno lavora, il paese dove è domiciliato...in stile anni ‘70? Peccato, però, che in quegli anni, per ottenere certe informazioni sia a destra che a sinistra,
bisognava lavorare veramente sodo e lo si faceva, soprassedendo qui sui particolari, in nome di un presunto ideale politico tutto sommato puro, non certo per arrivismo professionale.
Sarò noioso per il lettore neutrale, ma non astioso come mi si accusa nelle vostre carte, nell’affrontare ogni passaggio portato all’attenzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Bergamo tuttavia è doveroso, in un processo formulato su pubblica piazza oggi virtuale, rispondere ai capi di accusa che superano il limite stesso della calunnia.
Vorrei iniziare col contestare nello specifico il passaggio “non si può ignorare che Paolo Berizzi vive sotto scorta da febbraio 2019. Si tratta dell’unico caso in tutta Italia di persona che vi è
sottoposta per ragioni diverse dalla persecuzione di origine mafiosa” .
Quanto sia fuorviante quanto scritto è constatabile da una semplice ricerca su internet.
Sono sotto scorta, non per essere al centro di una persecuzione di origine mafiosa: Liliana Segre, Attilio Fontana, Lucia Azzolina, Peirpaolo Sileri ad esempio.
Sono tutti personaggi pubblici e, la decisione presa, nasce da cause poste fuori dal mondo mafioso.
Sulla tutela dello Stato per certi personaggi non mi dilungo certamente oggi ma è un fattore esplicativo di come la divisione tra Popolo e Potenti sia sempre più marcata.
Dovrei citare, per un maggior approfondimento su cosa significhi realmente “tutela dello Stato”, le uniche due figure della Repubblica a cui riconosco immensa stima, alle quali ho donato più di una
volte le mie lacrime e, ancora oggi,il loro solo nome riempie i miei occhi di dolore immenso, incontenibile; vorrei urlare ai quattro venti cosa NON fece lo “Stato” per difenderli, sacrificandoli
volutamente insieme ad una consorte e agli uomini della Scorta sull’asfalto di Capaci e di via D’Amelio...dovrei...vorrei...scrivere i loro nomi, turbare la loro memoria per spiegare come uno “Stato
d’Interessi” tuteli solo chi gli fa più comodo, all’interno di una lettera aperta riconducibile ad una miserabile vicenda umana come la nostra?
Non c’è bisogno. Vi siete già smentiti da soli, commiserandovi nella menzogna.
L’insieme di accuse che, indirettamente, assediano la mia dignità di militante politico sono fialette di carnevale: nauseanti ma innocue.
Abbiamo varcato l’anno 2021 e, l’operato della DIGOS nei nostri riguardi, è sempre rimasto intenso. Quali prove hanno ottenuto che riconducevano ad un solo membro di DoRa o di MAB per quanto ti è
accaduto ?
Per aggravare la mia situazione, per ottenere non certo la riabilitazione alla professione ma solo per estorcere legalmente denaro, gli avvocati di Padova preparano un minestrone di verdura
ammuffita.
Dicono che quanto da me fatto e scritto fuori dalla sede di BergamoNews è riconducibile:
agli scarabocchi sull’auto del loro assistito (marzo 2017)
inseguimento in automobile (settembre 2018)
scritte nell’atrio della sua abitazione (ottobre 2018)
Ho dedicato la mia intera vita al mio Ideale, cercando nel quotidiano di custodire la fiamma della Fede, quella fiamma che mi ha assistito nei 9 mesi di detenzione a San Vittore, nel 7 di domiciliari
e nei 4 di firma giornaliera, nelle aggressioni subite, nelle reazioni, negli insulti, nelle bevute al pub.
Non sarò forse all’altezza di questo fuoco tuttavia non oserei mai spegnerlo con azioni che non appartengono alla “Weltanschauung”.
Ancora oggi, non mi capacito come si possa disegnare un...crocifisso. Presumo che sia alquanto difficile fare una croce e un cristo sulla carrozzeria di un’automobile.
Poi, come si possa coniugare un...crocifisso con il simbolo delle SS e una Svastica è a me ignoto.
Sfido chiunque a trovare dei riferimenti così polverosi nei miei scritti o nei miei riferimenti religiosi.
Sull’inseguimento in automobile. La stessa cosa mi accadde nel 2003 circa, sulla stessa strada. Cercarono di speronarmi, accostandosi alla mia auto in corsa per poi sparire nel vuoto. Mai pensai alla
politica. Scoprii poco tempo dopo che ad altri era capitato, era un metodo per derubare il malcapitato e, a volte, di rubargli la macchina.
Nello stesso tempo, va detto che quella strada, Paolo, è territorio della criminalità organizzata, quella che fingi di non vedere, quella vera, legata alla prostituzione di povere ragazze dell’Est.
Potrebbero aver confuso il tuo mezzo di spostamento con quello di un “pappone” in trasferta e così han cercato di allontanarti. Sono storie di tutti i giorni. Basterebbe vivere per strada per sapere
certe dinamiche.
Per ultimo, però, non posso escludere che l’inseguimento abbia avuto un motivo politico, intendiamoci, con me però cosa c’entra? Hai elementi a me riconducibili?
Che voi dividiate gli eventi non vi autorizza a prendere in considerazione a vostro piacimento l’elemento fondante di una deposizione da te rilasciata:
come affermi il 6 marzo 2017 in questura, il tuo indirizzo sarebbe noto ai membri di DoRa e di MAB grazie ad una persona legata alla Comunità Militante dei Dodici Raggi, il quale tempo addietro ha
impugnato la denuncia contro di te in nome dell’amico deceduto Gianantonio Valli e così ci avrebbe ‘passato’ il tuo domicilio.
Elucubrazioni da delirio di onnipotenza.
Deve essere ben inciso, non un crocifisso sulla carrozzeria ma nella tua mente questo particolare:
NOI rivendichiamo qualsiasi nostra Azione e, ad ogni Azione subita, rispondiamo alla pari.
Sei tu che ti sottrai al confronto pubblico, non noi e venirti a cercare nel cuore della notte non porterebbe in libertà la Verità che tu e i tuoi colleghi avete incarcerato per quattro soldi.
Come si evince dalla mancata risposta ad una mia email inviata il 12 aprile 2017 alle ore 07:51 dal titolo IL GIORNO DEL GIUDIZIO, dove ti invitavo ad un dibattito politico di piazza il 25 aprile
quando, la città di Bergamo, ti vedeva come ospite sul palco allestito per il giorno della Liberazione.
Non ricevetti nessuna risposta ma venni a vederti ugualmente. Ero tra la folla. Non provai nulla. Fu il solito triste teatrino trito e ritrito, noioso.
Sulle scritte nell’atrio, rimando a tutti gli scritti recanti la mia firma per ribadire, a chi non mi conosce, che mai avrei avvallato un’azione del genere, con scritte a dir poco raccapriccianti
sotto tutti i punti di vista.
Lo studio di avvocati a cui ti sei affidato scrive che “tali episodi manifestano l’unicità della situazione con la quale ci si confronta che richiede uno scrupolo e un’attenzione ulteriori rispetto a
quelli prestati sinora dal Pubblico Ministero”.
Ecco qui che, ancora una volta, se la tua voce non viene ascoltata da un’autorità giudiziaria significa che tale autorità non è abbastanza attenta, anzi, risulterebbe persino superficiale.
Ma come? Non dovremmo tutti rivolgerci alle istituzioni democratiche per tutelare, per l’appunto, la democrazia?
Noi siamo colpevoli senza possibilità di appello perché “sotto inchiesta” (da svariati anni, tra l’altro), tu sei vittima di una diffamazione al di là di una richiesta di archiviazione dello stesso
PM .
Assurdità di un manifestato egocentrismo .
E ne è la prova la tua querela. Ancora oggi mi domando per quale motivo la Redazione di BergamoNews non mi abbia denunciato. I manifesti, dopotutto, sono stati appesi sotto la loro sede, non fuori da
casa tua anche se, secondo non so quale farneticante processo mentale, già ai tempi saremmo stati in possesso del tuo indirizzo (sic.).
La frase : “La nostra visita a Bergamonews vuol tenere alta l’attenzione sul giornalismo orobico, da sempre asservito ai Poteri forti” è diretta alla redazione che, non solo si è data da fare per
impedirmi ogni tipo di commento su Facebook bloccandomi ma non mi ha mai dato una risposta alle diverse email inviate eppure, si sono sempre prodigati ad attaccarci come fossimo peste nera e altre
volte, come nel caso dello striscione contro l’apertura di un McDonald’s , a censurare volutamente il nostro nome.
Tu eri secondario all’azione, un contorno. Loro ti avevano concesso spazio.
Senza contare, poi, come si potrà apprendere dalla documentazione cronologica che fornirò, che la nostra fu sempre reazione ad un tuo articolo scorretto nei nostri riguardi.
Sorridere, non mi rimane che sorridere davvero, quando leggo, testuali parole, al punto 2 b:
« Dal punto di vista modale:
[...]
b- In secondo luogo, è di particolare rilievo anche la rivendicazione poiché essa è sintomo di un sentimento di forza e di impunità, che non ha consentito fatto sorgere remore all’autore del reato di
comparire in prima persona e di firmare una comunicazione che altrimenti sarebbe RIMASTA ANONIMA, provenendo da un gruppo di persone».
L’ho riletto diverse volte. Lo ammetto. Ho faticato.
«Provenendo da un gruppo di persone» ???
Per cortesia. Serietà. Vi chiedo serietà.
Avremmo potuto agire per vie legali diverse volte e, probabilmente, contare ancora oggi i tuoi soldi ma non è nella nostra natura. La querela è l’arma bianca della borghesia alla quale rinunciamo
volentieri, pur comprendendo benissimo il cittadino comune che, realmente danneggiato nel lavoro e/o nella vita privata da una calunnia, si rivolge ad un avvocato per avere un risarcimento.
Vuoi un esempio su quando abbiamo eclissato sul tuo ‘operato’?
Mi hai collocato Luigi Cosentino in una manifestazione avvenuta a Milano a maggio 2017:
«E' il caso, per esempio, di Do.Ra (Comunità militante dei dodici raggi, con sede a Caidate, Varese) e del MAB (Manipolo d'Avanguardia Bergamo). I capi delle due sedicenti associazioni culturali - la
prima è da tempo sotto la lente del Viminale e della magistratura per una serie di azioni compiute nel Varesotto - erano in prima fila al corteo che ha beffato questura e prefettura aggirando l'off
limit del Musocco. Si chiamano Alessandro Limido (Do.ra.) e Luigi Cosentino (MAB). Limido - bomber nero, pantaloni mimetici e tshirt con il simbolo del gruppo neonazista varesino - guida assieme ad
altri il serpentone dei mille camerati (prima la tappa al cimitero, poi il ricordo di Ramelli e concerto a seguire). Cosentino - jeans e giubbino scuro - è accanto a Gianluca Iannone nel corteo che
muove diviso in file verticali tra i viali del Musocco». (2)
Peccato che Luigi Cosentino, come si può vedere tranquillamente dalle fotografie pubblicate su Repubblica, non c’era!
Della tua vista sfuocata dall’odio, non mi stupisco visto e considerato che trascorri il tuo tempo a raccogliere «copie di articoli di stampa, commenti e post pubblicati sul noto social network
Facebook, sia diretti contro la sua persona, con riferimenti diretti ad articoli dallo stesso scritti che contro eventi ai quali egli aveva partecipato e per i quali aveva scritto articoli di stampa»
e non solo, leggo sempre dalla documentazione che avete fornito, che «si precisa al riguardo che di alcuni post Berizzi ha effettuato uno screenshot, mentre di altri ha copiato il contenuto e data di
pubblicazione, salvandoli tramite email; Berizzi ha altresì consegnato le copie di articoli estratti dal sito internet Comunità Militante dei Dodici Raggi, foto pubblicate da appartenenti alla
predetta Comunità nonché al MAB, Manipolo d’Avanguardia Bergamo».
Chi non perderebbe la vista dopo tutto questo ‘bel da fare’?
Certo, leggere certe cose e poi pensare che tu abbia una scorta, mi fa un po’ rabbrividire...ma tant’è. Se così vogliono spendere i soldi pubblici, per proteggere chi vive di castronerie e impiega
minori per fare lo scoop della settimana, facciano pure.
Qualcuno di voi si domanderà a cosa mi riferisco con “impiega minori”. Bene, come ormai è noto a molti, Paolo, tu ti sei macchiato di un crimine ben peggiore di attaccare quattro nazisti. Hai
insinuato che in una scuola di Cantù un bambino di quattro anni era perlopiù intento a fare saluti “fascisti” che a disegnare...l’articolo “Il bimbo di quattro anni che fa il saluto fascista: "I
genitori lo correggano o lo cacceremo dall'asilo” è ancora -incredibilmente, questo sì che è incredibile- visibile, pur se hai ricevuto una sanzione dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
(3)
E come lo apostrofi il bambino fantasma, perché ovviamente la notizia non è vera?
BABY BALILLA…
Non c’è che dire, davvero.
Ma di scivoloni ne hai fatti negli anni per riempire quello spazio che Repubblica ti concede in cambio di un pugno di banconote (4).
E, come si evince dalla pagina del Team Versus, pare che anche con il tuo ultimo libro ci siano delle contestazioni in corso.
Ne vale davvero la pena vivere così, Paolo?
Avanti indietro dalle questure e dai tribunali per nulla?
Certo, l’idea di lavorare in fabbrica per uno come te non sarà di certo allettante tuttavia ti permetterebbe di vivere sereno con la tua famiglia e spostarti dove vuoi, quando vuoi.
È vero, nessun uomo della scorta ti aprirebbe più la portiera come è successo la sera della manifestazione sconclusionata contro le restrizioni anticovid a Bergamo, dove ti vedevo passeggiare avanti
e indietro per cercare lo scoop settimanale.
Perderesti pure l’ingresso nei salotti buoni della città ma potresti ricominciare a rattoppare i tuoi vestiti sgualciti con la dignità riconquistata.
Prima di salutarti vorrei rassicurare il tuo studio di avvocati che le frasi a te rivolte negli anni, virgolettate nei nostri comunicati, sono stralci di canzoni mai sottoposte a censura in
Italia.
Prendetevela con le autorità...ancora una volta.
«Amate l’Italia, cospirate mai»
[Seguirà la raccolta cronologica degli articoli di Berizzi e dei comunicati]
(1)
https://twitter.com/pberizzi/status/1336448843152494593
(2)
https://milano.repubblica.it/cronaca/2017/05/06/news/milano_parata_nera_neofascisti_campo_10_cimitero_maggiore-164726153/
(3)
https://www.repubblica.it/scuola/2015/05/12/news/il_bimbo_di_quattro_anni_che_fa_il_saluto_fascista_i_genitori_lo_correggano_o_lo_cacceremo_dall_asilo_-114147762/
(4)
http://www.team-versus.com/2020/07/14/la-versus-querela-paolo-berizzi/
Enrico Labanca
Consiglio Direttivo
Comunità Militante dei Dodici Raggi
Quello che è accaduto in Italia è stato voluto dal Governo in carica, rispondente all'ordine del Nuovo Ordine Mondiale.
Le migliaia di morti di queste settimane ricadono sulla testa di tutti i ministri della Repubblica italiana.
Comunque la si pensi, qualsiasi sia l’idea che ognuno si è fatto, è incontestabile il ruolo avuto da questa consorteria di criminali che, in ogni modo e con ogni mezzo, hanno cercato la
strage.
È chiaro oramai a molti che, una politica di emergenza, avrebbe evitato migliaia di morti. Con i generosi esempi dei volontari di Bergamo e Milano si è dimostrato
come, nel giro di due settimane, si potesse costruire una struttura per l’accoglienza di centinaia di persone.
Avessero moltiplicato questi sforzi, con milioni di persone sane segregate in casa e le forze dell’ordine impiegate in rocambolesche scene da film per idioti era davvero fattibile, avrebbero potuto
salvare molte vite.
Non solo la Politica ma anche buona parte del mondo della Scienza deve essere processata.
Esperti da due dollari e mezzo in fuga, isterici scrittori di fantasiosi libri, orrendi mezzibusti televisivi e altri mostri circensi hanno portato scompiglio e continuano a farlo, nelle case degli italiani.
Mentre loro, chirurgicamente, creavano caos tra la massa con appelli e dichiarazioni che avrebbero poi, nel giro di pochi giorni, ritrattato;
negli ospedali italiani si dava il via a sperimentazioni inaudite, senza seguire alcun protocollo né etica ma, soprattutto, senza collaborazione nazionale.
Ognuno faceva da sé. Comportamento irresponsabile da parte dell’intera classe medica italiana.
Se pur comprendiamo la ricerca disperata di una cura in uno stato di estrema urgenza (urgenza creata ad hoc perché, a differenza di Wuhan, avevamo un vantaggio di 6/7 settimane sulla malattia) non è affatto chiaro per quale motivo non si sia applicato un protocollo generalizzato quando, alcune cure, davano subito risposte soddisfacenti. Si sono cercate altre vie curative, con perdite di tempo e di vite, pur di soddisfare l’ego di qualche narcisista camice bianco.
Abbiamo permesso trasferimenti inutili su base numerica. Poche decine di persone sono state spedite come pacchi in ospedali al sud e in Germania.
Per quale motivo?
Siamo di fronte a incomprensibili viaggi da mille/milleduecento chilometri che, un giorno, dovranno giustificare.
La politica federalista ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Stupide sceneggiate tra amanti -Stato e Regioni-, hanno tenuto gli italiani in balia degli eventi, senza avere chiarezza su nessun punto.
L’abolizione delle Regioni sarà il secondo passo dopo la profonda sanificazione di Montecitorio che comprenderà, ovviamente, anche l’opposizione, paragonabile ad un racconto fantasy per tenere a bada i, sì, moltissimi spiriti insoddisfatti della democrazia ma che, tuttavia, in questo Stato finto liberale hanno ben radicato il loro status di cittadini modello.
Esistono, forse, differenze di scopo tra le stragi dello Stato antifascista da quello che è accaduto negli ultimi mesi?
Destabilizzare per stabilizzare il Potere, garantendogli una lunga vita lontana dall’insurrezione.
Dalla bomba di piazza comandata alla quotidiana bomba mediatica lanciata nelle case alle ore 18 dalla Protezione Civile è un ulteriore passo per ricattare chiunque si opponga al Sistema.
Ci hanno intimidito violando i corpi dei defunti. Rimanendo inermi nelle nostre quattro mura, hanno potuto fare tutto quello che volevano e lo dimostrano le minacce ricevute dai medici e
infermieri disposti a denunciare i comportamenti illeciti tenuti dai loro corrotti colleghi.
Vietare assembramenti, visite agli amici, incontri tra conoscenti porterà, nel giro di poco tempo, alla segregazione individuale di ogni cellula della società, in un isolamento volontario per sfuggire alla furia governativa che pende su di noi.
Oggi, con il calo dei morti e un ritorno pressoché alla normalità, si deve dunque alzare non solo la volontà di Giustizia del cittadino italiano ma anche la forca per
i colpevoli.
Il prima possibile.
COVID-19 : STRAGE DI STATO !
Rebel Firm
Comunità Militante dei Dodici Raggi
Manipolo d'Avanguardia Bergamo
21 Luglio 2020
La distorsione della realtà non permette di vedere oltre in questa fotografia: due schieramenti, un unico padrone.
L'unica differenza? Tutti, nei panni di Placanica, avrebbero premuto il grilletto.
Pochissimi, negli stracci di Carlo, avrebbero cercato di scagliare un oggetto contro gli orgogliosi difensori del Regime.
La liberazione dell'Italia non passerà né da una caserma dei Carabinieri né da un Centro sociale.
Uno è il vessillo per il quale combattere: il Tricolore di Alessandro Pavolini ove, sul bianco, è posta col sangue degli Eroi la parola Onore e, sotto al quale, spazio mai troveranno i traditori della Patria.
COMUNITA' MILITANTE DEI DODICI RAGGI
La Comunità non è stata a guardare.
Pur ammettendo l'esistenza di una situazione critica abbiamo forzatamente calcato la mano sull'espressione FAKE, nel paragonare questo ad altri virus "normali" che, ogni anno, uccidono senza cobelligeranze filo governative.
Do.Ra.
si scaglia contro chi e contro cosa sta dietro al COVID-19 e contro la psicosi e la paura di chi si picchia nelle file dei supermercati per comprare disinfettanti e carta igienica.
Contro la frenesia di chi pubblica tricolori a caso su fb, meme su accendere lucine e frasi strappalacrime con hashtag da orsetti del cuore; contro chi sponsorizza messaggi ministeriali ma poi
critica l'immigrazione!
Soprattutto si schiera al fianco di chi resta sveglio, di chi sviluppa una coscienza critica; al fianco di chi vuol vedere oltre il "metro
di distanza che gli è consentito" guardando con occhi diversi un mondo controllato da un governo unico di farmacisti, usurai, signori della guerra e stati divoratori di Libertà.
#restalibero
COMUNICATO 13 NOVEMBRE 2019
Pubblichiamo integralmente l'ultimo scritto del Nostro Presidente, firmato di suo pugno. Come sempre si assume personalmente la responsabilità di ogni singola parola. È un lucido resoconto di quanto siamo costretti a subire da parte delle autorità sul nostro territorio. Ci domandiamo spesso come gli abusi di potere possano moltiplicarsi così velocemente... ebbene... la risposta è tutta nell'enorme Silenzio che li avvolge. I soggetti in questione, e in particolare l'antagonista della nostra storia, provocatoriamente invitava il nostro Presidente a denunciarlo per abusi presso l'Arma dei Carabinieri...
Ben sapendo che la nostra non sarà mai una denuncia di Polizia, lo accontentiamo con la solita "denuncia" pubblica ai lettori, parte di quel Popolo che riteniamo da
sempre unico giudice dell'operato Umano.
Federico Guerrini
IL PORTAVOCE
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IL LATO OSCURO DELLA LEGGE
- Sceriffi e luoghi inaccessibili -
Lunedì scorso, insieme ai militanti della mia Organizzazione, ci siamo recati a Palazzo Estense, in centro Varese per assistere alla votazione pubblica del consiglio
comunale, dove, da lì a poco, avremmo visto materializzarsi l’innaturale equiparazione fra la senatrice a vita Lilliana Segre e S.E. Benito Mussolini, elevandola a Cittadina Onoraria della nostra
città.
La senatrice è divenuta popolare nelle nostre vie, nei nostri bar, nelle nostre case solo recentemente, ‘grazie’ alla creazione ad hoc della Commissione contro l’Odio. Infatti anche se lei
è una delle ultime ‘sopravvissute’, arrestata sul finire del ‘43 proprio sul nostro territorio, prima di tre giorni fa, in provincia di Varese, solo i nostalgici di Calogero Marrone si ricordavano
chi fosse. Forse.
Ebbene, veniamo ai fatti, cioè il nostro secondo (tentato) ingresso in pochi mesi ai famosi luoghi comunali aperti al pubblico (ma evidentemente inaccessibili a Do.Ra.).
Secondo, perché questa estate, vi ricorderete, ci era stato impedito di entrare nel Comune di Azzate durante la presentazione di un libello firmato da un certo Filippi, il quale, se pur forte della
presenza delle autorità cittadine e nazionali (seduto tra i presenti vi era Emanuele Fiano), si sottrasse al confronto – da noi invocato a gran voce - con il sottoscritto.
Poco prima di arrivare in via Sacco, ricevo la telefonata del Vicequestore Vicario LEOPOLDO TESTA che, con il solito fare da gangster quale si crede e probabilmente vorrebbe essere, celando
la sua annunciazione con un « ce lo sai te chi sò io », mi chiede informazioni varie, che, se pur non obbligato a fornire, porgo con assoluta tranquillità: i
Dodici Raggi hanno inciso sulle proprie baionette le singole iniziali di ogni suo Uomo, affinché il Popolo sappia chi sono.
Dichiaro difatti che la nostra presenza raggiunge quota nove militanti e che non VI E’ NESSUN INTENTO SEDIZIOSO.
Passano pochi secondi e, arrivati dinanzi al Municipio, scopriamo che il locale Frank Drebin si è nel frattempo travestito da Jimmy Doyle e saltando i convenevoli (cosa che, in fondo, ho apprezzato),
ci vieta (di nuovo e senza alcuna motivazione) l’accesso alla sala, millantando accordi presi telefonicamente e fantasiosamente modificati a suo piacimento.
Mettendo in pericolo quattro agenti D.I.G.O.S. e quattro carabinieri, il prode Vicario rilancia: nell’intento di provocare uno scontro fisico – nel quale, onestamente, avremmo avuto facilmente la
meglio – mi insulta apertamente, cercando la reazione che gli avrebbe permesso di arrestarci decapitando l’Associazione.
Una tecnica conosciuta.
Noi, tuttavia, eravamo lì per altro, fare conoscere un’altra voce sulla Storia d’Italia e non per cadere nella più banale delle trappole.
Essere insultati da uno statale, però, al quale gettiamo ai piedi uno ‘stropicciato stipendio’, non mi va e così gli ricordo, che all’arroganza e all’abuso di potere si può, a volte, rispondere con
la Violenza e gli rammento di non arrogarsi diritti che non può vantare.
Per un breve istante sembra tranquillizzarsi in lui lo spirito del SuperRobotPoliziotto e finge di ricordarsi quanto il sindaco ci avrebbe voluto concedere: l’ingresso in sala (neanche lo avessimo
domandato) a solo due dei nostri militanti, scortati.
Una proposta che ha il sapore del compromesso, pane dei mediocri.
Do.Ra. però nel suo DNA custodisce il più autentico senso di cameratismo: NESSUNO RESTI INDIETRO!
Ed è proprio su questo punto che avviene la rottura.
Dal basso della mia misera condizione umana mi fermo per un istante, valutando anche la proposta di Poldo Testa, mi consulto con il mio Vicepresidente, mi guardo intorno, cerco di riflettere... so
che è sbagliata come la natura degli uomini che ho di fronte. Cerco con lo sguardo e vedo quelle lapidi, le scritte, l’intera Storia della mia Città... i nostri caduti: dalla Battaglia di Varese agli
Arditi del Piave, giungendo agli Eroi del San Martino. Sento il loro ammonimento... sento ancora i loro cuori battere, un frastuono che almeno nella mia testa mi "perseguita" da anni.
Loro non sono caduti per questo schifo!
Il loro sacrificio germoglia ovunque in questa nostra Città e per vederlo, basta amarla…
È troppo!
Di fronte ci sono i servi grigi dell’antifascismo statale e, dall’altra, i fieri Dodici Raggi, «eredi di un passato che rianima la riscossa!».
NO! È un NO!! Non accetto nessun accomodamento del cazzo!
Il Vicario non si trova più schierato in mezzo "ai suoi", nasando una possibile malparata, preferisce dileguarsi tra i selfie dei leghisti e le lisciature dei ‘fratellisti’, tutti pronti a
giurare fedeltà sulla Kippah della Senatrice.
Gli scopi personali e di carriera del Vicequestore però sono rimandati, non gli regaleremo la pelle.
Lasciamo la piazza.
‘Parole come sassi’ vengono lanciate sulla fronte di ogni presente, urlando: TRADITORI, VIGLIACCHI.
E tra un coro e ‘l’amichevole saluto’, abbandoniamo il Comune, lasciandolo agli applausi di una platea gremita di nani da giardino e arrampicatori di ogni razza.
E questo è l’epilogo: un sindaco commosso che parla alla folla di valori e democrazia nonostante la sua personale STASI gli abbia obbedito e un Questurino che piange la mancata promozione di fine
anno. Affila però le unghie per il prossimo incontro, lui.
Una nuova prevaricazione ci attende dietro l’angolo. La brama. Arde nel suo pensiero.
E noi l’attendiamo dove dovremo essere: senza timore, come sempre là, dove la Patria chiama, «come per andare più avanti ancora».
Alessandro Limido
Presidente
Comunità Militante dei Dodici Raggi
31 MARZO 2019
L'Anpi ci attacca pubblicamente in un comizio per le celebrazioni del 23 Marzo, accusandoci di "non sapere nulla".
Di seguito la risposta del nostro Presidente pubblicata sulla Prealpina del 31.03.2019
Gentile Direttore,
Ho ascoltato l'intervento della Presidente Provinciale Anpi Ester De Tomasi di martedì pomeriggio, parzialmente rivolto alla mia Organizzazione, durante una manifestazione in piazza Monte
Grappa.
Seppur nella sua brevità, il discorso risulta pieno di grossolane inesattezze storiche, omissioni più o meno volute e squallidi luoghi comuni sui partigiani festanti, condite dal sempreverde
monopolio sulla sofferenza.
La signora dell'Anpi, per dar lustro alla più decadente delle associazioni italiane, quella che rappresenta, utilizza la polvere da sparo bagnata di una retorica che ormai non interessa più a
nessuno. Non sono certo io a proferir sentenza, ma la piazza che non mente mai, e che nell'occasione del suo comizio ha raccolto la solita manciata di pensionati e un numero di giovani talmente
esiguo da poter tranquillamente essere ignorato. Per vantare il diritto di un pubblico under 20, l'Anpi, deve "imprigionare" i giovani nelle aule delle scuole, quando pur di scampare ad
un'interrogazione uno studente è disposto a tutto: persino ad ascoltare un "partigiano" nato negli anni cinquanta.
È retorica quando qualcuno fa delle domande agli assenti, per poi rispondersi da solo con la solita (in)offensiva contro morti e sconfitti.
"Cosa sappiamo noi della fame?"- ci chiede. "Dobbiamo ricordarci del servizio annonario"- dice. Bene. Comincio da qui la mia disamina sul suo artificioso comizio; mi permetto di saltare la parte
sulla "fame", perché quello che ha fatto il Fascismo per l'economia, il lavoro e la disoccupazione del Paese, è noto al mondo e non ha eguali nella Storia, sono verità, per fortuna, che le menzogne
non hanno cancellato e non ha certo l'argomento, bisogno della mia avvocatura.
Del servizio annonario, so per esempio, degli omicidi di chi ne gestiva le tessere in Valcuvia e dintorni, uomini soli e disarmati come Carlo Bollini a Brezzo di Bedero, o Cesare Bonfiglio a
Brissago, ammazzati da bande di imboscati traditori e rapinatori, omicidi fatti passare (per coprirne gli abbietti moventi), come legittimi atti di guerriglia partigiana.
So della guerra voluta dai nostri nemici, che abbiamo combattuto con Ardore e grande Valore, nonostante le soverchianti forze numeriche opposte e il tradimento di quanti si scelsero male il futuro
padrone.
So dei soldati caduti, onorati dalle famiglie per aver sacrificato l'esistenza sull'altare della Patria e celebrati da eroi come l'Azzatese Benito Cugini, le cui parole alla mamma in punto di morte,
trafiggono il tempo e la meschinità di chi come gli amici della signora dell'Anpi, sputa sulla sua tomba.
So dei nostri parenti internati nei campi di concentramento Varesini, come Emilio Cattaneo e di quelli giustiziati a sangue freddo come Francesco Puricelli tra Casale Litta e Crosio della
Valle.
Conosco i numeri di morti e dispersi sul Fronte Orientale, invito la signora dell'Anpi a ripassare la lezione sul sussidiario delle elementari, nemmeno lì troverà traccia dei "milioni di morti
italiani in Russia".
So della faccia tosta di chi sa mentire anche ai propri sodali interlocutori.
So che ad "entrare festosa in Varese" fu la Brigata -Walter Marcobi-, GIÀ 121esima Garibaldi, non POI (ribattezzata tale solo in seguito alla morte del comandante Remo), avvenimento che non trovò
peraltro resistenza alcuna, se non quella isolata della Compagnia di Renato Zambon della "Gervasini" alla scuola Felicita Morandi, ma nonostante questo per "festeggiare", i partigiani inondarono col
Sangue di 240 loro concittadini le strade di tutta la provincia.
So che se la gustarono a lungo questa vittoria anglo-americana, fino a Gennaio, ammazzando anche donne e bambini come Maria Serati e Giuseppina Giacobbe o prelevando di tanto in tanto qualcuno dalle
carceri per fargli esplodere la testa e buttarlo in un fosso o in riva al lago, come nella strage della Schiranna o in quelle commesse da Armando Mastromauro. "Festosi", certo, si intende.
Sempre festosi anche nell'uccidere chi poco prima gli era stato amico, tipo Giacinto Lazzarini col suo compagno Antonino Rosato nei festeggiamenti di Luino. Meglio far baldoria senza troppi testimoni
di scomode verità. "Esultando festosamente" come dice la signora dell'Anpi, in "tripudio" certo, ma di violenze e vendette contro gente inerme e arresasi.
Una carneficina in piena regola per ribadire quotidianamente il copyright sulla Costituzione, della quale, alla luce di quanto detto, non saprei cosa farmene.
Sono stato prolisso e ripetitivo come al solito, quindi mi congedo ringraziando per lo spazio concessomi, nel concludere assicuro però alla signora dell'Anpi che Torino e Milano furono liberate
quando a casa nostra era già tutto finito e non prima come asserisce lei.
Che chieda pure alle "mie" fonti la signora dell'Anpi, se vuole un riscontro prima di fare altre figurette, da De Bortoli a Macchione, da Giannantoni a Macchi a Tognola.
Qualcosa però a questo punto non torna: ma non erano i Fascisti quelli ignoranti?
Alessandro Limido
Presidente
Comunità Militante dei Dodici Raggi
COMUNICATO DEL 6 FEBBRAIO 2019
Ci risiamo.
Paolo "se questo è un giornalista" Berizzi è riuscito ad ottenere qualcosa che vuole fortemente.
Dopo il vendere (poco) il suo orribile non-libro, poterlo presentare davanti a misere platee in lungo e in largo per lo stivale come fosse un bestseller e godere di ampio spazio sulla sua testata
giornalistica, ora ottiene l'upgrade della misura di "tutela dinamica" di cui beneficiava e, grazie al comitato per l’ordine e la sicurezza, raggiunge il grado di "Permanentemente scortato" con
annessa gloria di poterlo esibire sui social network.
Il fatto è sì ridicolo perché, a cominciare dall'ordine dei giornalisti, tutti sanno che il rischio che corre costui di subire violenze è pari alle possibilità che ha Alvaro Vitali di rimorchiare
Jennifer Lawrence, ma allo stesso tempo è anche grave nei confronti di chi crede come noi, nella Giustizia e nella Verità.
Innanzitutto vanno fatte doverose distinzioni riguardo ai rapporti intercorsi tra la mia organizzazione e me da un lato e la sua figura "professionale" dall'altro.
La maggioranza delle persone che lo leggono e lo supportano non hanno evidentemente la benché minima cognizione di causa sulle differenze che ci sono legalmente tra ingiuria, minaccia, diffamazione e
libera espressione di pensiero. Sia chiaro che a noi di queste formalità legali e delle leggi che le regolamentano importa poco, importa un pochino di più se però vogliono essere usate a casaccio
contro di noi.
Nei suoi scritti il personaggio Berizzi accomuna le presunte minacce ricevute da ignoti, condite di svastiche al contrario e calligrafia da terza elementare, alle nostre libere manifestazioni di
pensiero nei suoi confronti, sempre e comunque rivendicate e motivate dalle sue meno di mediocri "inchieste".
Se si fa eccezione per lo striscione PAOLO BERIZZI CAMERATA, che rientra con ogni evidenza nella sfera della satira e del suo diritto ad essere esercitata, gli altri due (2) striscioni che gli
abbiamo dedicato, potrebbero semmai essere inclusi, se proprio si volesse esagerare, nella diffamazione a causa dell'assenza del soggetto ai quali essi sono indirizzati. Qui però si arriva alla
questione che mi preme discutere, dopodiché chiuderò questo siparietto in maniera definitiva cercando di sorvolare su future eventuali provocazioni, ignorandole.
La diffamazione, per considerarsi tale, deve essere lesiva dell'Onore di una persona e, dato che Paolo Berizzi non possiede tale requisito, a mio modo di vedere, non sussiste alcun reato. Tale
affermazione potrebbe anche non essere vera, certo, ma trattandosi della mia opinione a riguardo e dato che in questa inutile disputa sono quello che è stato chiamato in causa, esercito la mia
volontà di esprimerla.
Paolo Berizzi, inventando una serie di stupidaggini senza fondamento e di notizie senza alcun valore si è costruito il personaggio del giornalista d'inchiesta per scimmiottare in malo modo chi di
questa professione ha fatto una missione, una causa e magari ci è morto pure e, cosa più grave, ha spinto nuovamente la pigra magistratura, che ormai si muove solo su mandato della stampa e della
politica, ad indagare su una associazione, la nostra, che ha svolto ogni sua attività dandone pubblico resoconto. Il nostro sito ne è l'evidenza, solo della promozione sociale non facciamo
pubblicità, il resto è tutto lì, a portata di click.
Le mie opinioni sul personaggio Berizzi sono maturate col tempo, leggendo gli articoli scritti su di me, sulla mia famiglia e sul mio Gruppo, non certo per aver destato in altre maniere il mio
interesse, prima di reinventarsi inquisitore d’area infatti, di denunciare il pericolo fascista non gliene fregava un cazzo. Alcuni stralci dei sui lavori, vengono citati dalla magistratura persino
nell'atto di accusa contro Do.Ra. ...
Ricordo il divertente passaggio che recitava "Nella sede di Caidate dove vivono 300 naziskin organizzati militarmente", oppure ricordo quel pezzo di pura fantasia dove, allegando nome e cognome,
collocava per sentito dire e scambiandola con una giornalista, una nostra militante sul luogo di un "Raid Squadrista per punire un partigiano di 96 anni", estratto di un articolo che comparve sul
sito di Repubblica nel giro di 5 ore dai presunti fatti, smentiti poi in pochi minuti, da riprese video e fotografie. E ancora un articolone su un episodio analogo, quando piazzava al mio fianco un
militante di MAB che non c'era, durante la famosa manifestazione di Milano in ricordo di Sergio Ramelli. Quindi, sapendo che i giornalisti dovrebbero per deontologia professionale, fare TUTTO il
possibile per accertare la verità prima di metterla per iscritto, mi chiedo quale possa essere l'Onore di chi invece riporta sui giornali il fazioso e il fantascientifico con l’unico desiderio di una
misera mercede di 3000 like su Facebook? (Meno di quelli di una pasticceria di Gallarate e almeno la metà ottenuti da camerati che lo seguono per divertimento). Come si può creare danno a qualcosa
che non esiste? Come si può ledere l'onore a chi non ce l’ha?
Delle minacce poi non voglio neanche parlarne perché la cosa fa già abbastanza ridere senza che io ci ironizzi sopra.
Aggiungo, per concludere e per coerenza solo un dettaglio visto che il personaggio in oggetto si è censurato da solo dopo averne parlato nella sua pagina Facebook: al funerale di Dede, quando era lì
per sciacallare sul dolore di una famiglia e sulla tomba del nostro amico morto nei fatti di San Siro, mi sono avvicinato e gli ho detto di essere senza vergogna. Probabilmente data l'auto censura
che si è applicato on-line, mi sbagliavo, commettevo un errore nella mia esternazione e lo devo ammettere: anche Paolo Berizzi si vergogna di se stesso! E su questo concordo con lui.
Alessandro Limido
Presidente
Comunità Militante dei Dodici Raggi
Domani si apre il processo che la Lega di Salvini ha intentato contro i nostri gemelli Orobici di MAB. Processo assurdo che li vede imputati per aver esposto uno striscione assolutamente veritiero riguardante il partito del Carroccio.
"PONTIDA COME TEL AVIV, LEGHISTA SIONISTA" recita lo striscione incriminato.
Non è forse vero però che la Lega e in particolare il suo segretario Matteo Salvini hanno, più e più volte, manifestato vicinanza politica e umana allo stato di Israele?
A Pontida, vicino ai vessilli col Sole delle Alpi, non sventola spesso l'azzurra stella di David? Quindi la calunnia che motiva tale procedimento in cosa consisterebbe?
Vi giriamo una domanda, della cui risposta, siamo certi, sarete tutti a conoscenza: apostrofarci come Nazionalsocialisti sarebbe un affermazione denigratoria?
Ieri, oggi e per sempre al fianco di M.A.B.
17.10.2018
PERQUISIZIONI IN ATTO CONTRO I MILITANTI DI Do.Ra.
Oramai non si contano più.
-A tutti i Fratelli, gli Amici e gli Uomini in catene che combattono per la propria Bandiera-
La nostra solidarietà e il nostro supporto va a tutte le formazioni di Ribelli, che vicini o lontani, a modo loro combattono il Sistema.
Dagli Skinheads Bresciani, privati della loro Città, agli Arditi 2012 colpiti al cuore che batte per i colori biancorossi...
Le notte è più buia appena prima dell'Alba, stringiamo i denti Camerati: l'aspetteremo insieme!
COMUNICATO DEL 5 GIUGNO 2018
Dopo il Blitzkrieg mediatico che stabilisce un nuovo record di velocità nelle polemiche contro Do.Ra. (e di bassezza), la nostra Comunità invita chiunque alle iniziative in programma
questo Sabato.
Cittadini e uomini liberi in primis, ma non solo: i Dodici Raggi invitano i propri detrattori, la stampa tutta a cominciare da La Repubblica e VareseNews, le associazioni e i gruppi antifascisti come
l'Osservatorio, l'ANPI e l'ANED, a presentarsi fuori dal Tribunale prima e a Gazzada poi, chiedendo loro di risparmiare la fantasia e le previsioni del futuro. Potranno, per una volta, sentire dalla
voce stessa dei Militanti le ragioni che li spingono a protestare, comprendendo forse il significato della loro battaglia politica, che è volta alla ricerca della Verità storica e della Giustizia
sociale...quindi tutto tranne che antipartigiana e revisionista. Se saranno educati e rispettosi potranno rivolgere loro domande e creare un dibattito costruttivo al QUALE MAI LA COMUNITÀ SI È NEGATA
e che anzi spesso brama.
-COMUNITÀ MILITANTE DEI DODICI RAGGI-
"Non ce ne andremo in silenzio nel buio di un tribunale; trascineremo chiunque ci ostacoli senza ragioni e con false accuse alle luce del
sole, nelle piazze e davanti al Popolo, unico giudice della Libertà umana!
Alessandro Limido, Presidente Do.Ra."
10.05.2018
Benvenuto piccolo Pietro Saverio,
nuovi militanti nascono!
All'alba di oggi quinta "visita mattutina" in soli 9 mesi da parte delle forze dell'ordine a carico di aderenti alla nostra Comunità.
Ai militari della caserma di Varese e ai loro colleghi della caserma di Cuvio, della questura di Roma, della questura di Busto Arsizio, della questura di Varese, della questura di Pavia e della questura di Milano, si aggiungono quelli della questura di Bologna!
Caspita...... se non si credesse così tanto nella buona fede si potrebbe pensare ad un leggerissimo accanimento...
Le Direttive però restano le stesse:
COMBATTIMENTO FINO ALLA VITTORIA O ALLA COMPLETA CAPITOLAZIONE...TUTTO TRANNE CHE ARRENDERCI!
"IL MOSTRO CHE NON ESISTE"
14.12.2017
Il mio PC da lavoro.
Il mio telefono cellulare.
Un hard disk anch'esso del mio lavoro.
Un'ascia ornamentale soprammobile, priva di lama e non affilabile.
Un libro del Rexista Leon Degrelle, di libera vendita, riedito dal nostro gruppo.
Coppia di tomahawk da lancio sportivo assolutamente legali, ritrovati nella mia proprietà.
Un PC non funzionante, già sequestrato dalla procura di Bologna e già analizzato a fini processuali 10 anni fa. Da allora mai più utilizzato.
Due "coltelli con svastica" senza lama, riproduzioni in peltro e plastica delle daghe in uso alle SA e SS.
Un coltello da cucina trovato in cucina, sporco, preso in omaggio con la raccolta punti del supermercato.
Una riproduzione di una daga da parata Nazionalsocialista, già inoffensiva anche nella versione originale, comprata in centro città.
Una fascia da braccio in stoffa NazionalSocialista, questa purtroppo (perché non la rivedrò) autentica, da collezione e di libera vendita.
Una copia del "Mein Kampf" acquistabile ovunque, di una normale casa editrice Italiana, anch'esso di libera vendita.
Un mazzetto di tessere associative ancora da compilare.
Un coltellino di libera vendita trovato all'interno della mia proprietà.
Due "sculture" in metallo fatte a mano, rappresentanti antichi simboli religiosi noti come Rune.
Il palmare dell'associazione.
Una patch rosa da ragazza con scritto Do.Ra., restituitaci da una ex sodale, che abbassa lo straordinario numero delle nostre militanti da 3 a 2.
Questo l'enorme bottino che 15 agenti dell'antiterrorismo hanno rinvenuto tra le mura della nostra associazione e di casa mia, che viene messo in bella mostra da
compiaciuti alti ufficiali della questura.
Eccola, è tutta qui
la mannaia del sistema che si abbatte puntuale sulla testa degli uomini liberi, nel più vigliacco dei modi: con la vendetta trasversale che tanto gli è cara. Lo stato ha deciso di aggredire i nostri
spazi, le nostre conquiste, il nostro lavoro e i nostri affetti. Ha cercato di spezzare la nostra mente, sapendo bene che con i nostri corpi già aveva fallito in passato. Le modalità sono le solite,
è inutile elencarle ancora, i servi della dittatura hanno di fatto chiuso la nostra associazione mettendo i sigilli alla Comunità Militante dei Dodici Raggi.
Oggi i dipendenti di un potere sovranazionale, obbedendo al feroce ordine mondiale hanno nuovamente gettato una palata di merda negli occhi di quanti ancora credono che il problema del mondo sia un
foglio di carta con sopra scarabocchiata una svastica.
Ed esultano perché in una frazione di un paesino di una piccola provincia, un locale di giovani onesti lavoratori è stato chiuso.
Certo, perché tra l’imposizione farmaceutica, la disoccupazione metabolizzata, lo stupro giustificato, la cine-malavita emulata, la politica delle cadreghe, le banche dagli utili più alti del Pil di
mezzo mondo, la risorsa delle risorse che sono i disperati e i disertori, non ci si può lamentare, tutto sommato, se questo è ancora un paese dove andando a lavorare si accetta eventualmente di
crepare e la pedofilia col rosario si cura col trasferimento, a patto però che si legga ogni tanto di qualche bastonata sulle nostre crape pelate. Inutile e ridicola bastonata come quella appena
citata.
Un anno e mezzo di indagini per scoprire il modo in cui la pensiamo e le attività (prive di crimini) che svolgiamo...un vero colpo alla Perry Mason direi! Mi complimento per questo scempio di nostro
denaro pubblico, applaudito dalla politica ed enfatizzato dalla stampa di regime. Sarebbe bastato un click di un secondo e mezzo sul nostro sito, ma evidentemente serviva altro.
Questo ingranaggio mortale infatti serve a creare un qualcosa che non esiste, ma del quale lo stato si nutre. Un po' come ne "il Cavaliere Oscuro" questa democrazia ha bisogno di un mostro da mettere
in prima pagina per tranquillizzare le folle, qualcuno da fermare, da arrestare, da ridurre all'impotenza, qualcosa insomma che soddisfi il nostro maledetto bisogno di sicurezza.
Per i Cristiani sarà il pericolo islamico, per la destra i centri sociali, per i razzisti gli stupratori che sono solo negri, per la sinistra Berlusconi e per l'umanità in generale il fascismo....questo mette un po' d'accordo tutti o sbaglio?
Chi si lamenterà mai per la chiusura di una sede di teste rasate?
Anche se le accuse sono inesistenti: l'importante è fare la prima pagina. Incassare complimenti per l'ottimo lavoro di Polizia, stringere mani, fare carriere, portare a casa risultati per i quali non si vanterebbe nessuno, processare per compiacere la politica, scrivere articoli con la fantasia e col copia incolla e infine liquidare tutta la pratica andando a letto con la consapevolezza di essere si dei clown da circo, ma anche profondamente ingiusti e senza un minimo rimorso. I giornali in fondo vendono notizie, non fanno informazione, quindi secondo la logica sopra esposta alla gente va bene così, e chi cazzo la comprerebbe più la Repubblica o la Provincia se in prima pagina si parlasse di critica alle nanotecnologie?
Scendiamo però nello specifico dell'accusa, il Procuratore Capo Fontana ha fatto sapere alla stampa che si procederà contro di me per la detenzione di armi giocattolo e questo è un fatto, ma di cosa sono esattamente accusato secondo la legge Italiana?
Tentata ricostituzione del Partito Fascista.
Proprio
così...questa è l'unica accusa che compariva nel mandato firmato dal pubblico ministero Maria Cristina Ria. La cosiddetta legge Scelba, l'impolverata, sopita, ma mai abrogata legge Scelba.
Se non fossimo arrivati a questo punto mi scapperebbe da ridere...
Attenzione, NON che non mi piacerebbe se sullo Stivale tornasse a risplendere il sole, sanno gli Dei quanto mi piacerebbe, ma il fatto di accostare me e il nostro gruppo all'opera di Benito Mussolini
è, quantomeno, un grave errore di valutazione e una gravissima, profonda mancanza di rispetto verso uomini che fecero la Storia, che morirono massacrati sotto le bombe degli Alleati ora padroni
incontrastati della nostra libertà.
Sicuramente al
Tribunale di Busto Arsizio questo paragone sembra invece opportuno, ma qualche dettaglio deve essere per forza sfuggito agli inquirenti.
Come potrebbe riuscirci un pugno di uomini impreparati, armati di soprammobili e di un coltello da cucina?
La nostra microscopica organizzazione purtroppo non ha né i mezzi né le capacità per avvicinarsi anche di poco a quel che fu il fascismo, ha però, di contro, l'enorme pregio di non sopravvalutarsi a
tal punto dal voler "Tentare".
La verità è che vorrebbero processarmi per quello che sono: un Nazionalsocialista, cosa però della quale sono già ampiamente "colpevole" ma che la legge non punisce.
RIPETO: LA LEGGE NON PUNISCE!
Ora che l'avviso di garanzia mi è stato consegnato, aspetto con ansia il processo che cercherà di provare un simile delirio. L'ultima volta, dopo 350 giorni di detenzione
e 5 anni con obbligo di firma sono stato assolto con formula piena perché "il fatto non sussiste"... i tribunali, casualmente, sono pieni anche di procedimenti vinti specie se imbastiti come castelli
di carte al vento.
Quindi non mi scompongo più di tanto, aspetto, aspettiamo che si svuoti l'enorme clessidra di questo tempo infame.
Certo essere colpiti sulla nostra sede con tutta la fatica e la passione che ci abbiamo messo, sui miei libri ai quali tenevo tanto, sui miei cimeli da collezione, fa male, lo ammetto. Infondo però se ci si pensa bene sono soltanto oggetti, sono solo "cose".
Su quello hanno ancora potere, ma in fondo come dico sempre, chiudere un covo di Nazisti è semplice, ma chiudere un covo di idee è impossibile!
Alessandro Limido
Presidente
Comunità Militante dei Dodici Raggi
12.12.2017
Questa mattina militanti della nostra Associazione sono stati sottoposti a perquisizioni.
La nostra Montagna brucia ancora
"Ama gli alberi, le piante, l’acqua che scorre tra l’erba e va verso il mare senza sapere d’andarvi; ama la montagna, il deserto, la foresta, il cielo immenso, pieno di luce o di nuvole; perché tutto questo va oltre l’uomo e ti rivela l’eterno.
Ma disprezza la massa umana dal cuore vuoto, dallo spirito superficiale; la massa egoista, vile e pretenziosa, che vive soltanto per il proprio benessere e per quello che il denaro può comprare."
Savitri Devi
14.06.2017
Di certo nessuno si
stupirà del fatto che siamo contro la parata lbgtqi denominata Varese Pride, ma vediamo insieme il motivo senza becerismi o battute di bassa lega...
Siamo contrari a questa manifestazione perché è evidente che organizzatori e partecipanti propongono a tutti noi la loro idea di egoismo ed individualismo.
L' amore è sicuramente il sentimento più bello e puro che ci possa essere, spero che chiunque legga sia innamorato perché indubbiamente migliora e rende più vivo.
Innamorarsi di una persona dell'altro sesso vuol dire tra le tante cose sognare (o ancora meglio fare) di costruire una famiglia e di avere dei figli come frutto naturale dell'amore. Significa perciò
sacrifici e molte rinunce, perché soprattutto di questi tempi, quando regnano la disoccupazione e i lavori a contratto determinato, quando vieni sfruttato e umiliato con orari "cinesi" e devi stare
zitto perché c'è la coda dietro di te, in pochi si possono concedere il lusso di avere un figlio a cuor leggero.
Proprio in questi giorni i mass media ci informano del problema della bassa natalità in Italia; come sapete uno Stato ha bisogno di cittadini per andare avanti (nel nostro caso praticamente solo per
pagare le tasse...) e viste le condizioni prima elencate, "grazie al cavolo" dovremmo rispondere tutti insieme.
Torniamo al punto della questione, la parata lbgtqi, momento di festa e di aggregazione per loro, ma anche un "colorato" modo di chiedere uguali diritti delle persone e coppie eterosessuali. E no,
cari miei, dopo queste premesse non è assolutamente giusto che abbiate gli stessi diritti. Avete fatto la scelta di fregarvene della comunità per abbandonarvi ai vostri piaceri e gusti sessuali,
perché di scelta si tratta, altrimenti, se non poteste farne a meno, sarebbe malattia... e voi questo lo escludete categoricamente. Bene, le scelte portano sempre a delle conseguenze.
La definizione di individualismo è "la tendenza a svalutare gli interessi o le esigenze della collettività, in nome della propria personalità o della propria indipendenza o anche del proprio
egoismo"; pensiamo che vi calzi a pennello e crediamo fermamente nella meritocrazia. Lo Stato non deve riservarci gli stessi diritti, che già sono pochi, non è eticamente corretto. Ma come potete
solo pensare, mentre bevete il vostro cocktail al bancone della "discoteca omosessuale" di moda del momento, di pretendere gli stessi diritti di una coppia con 3 figli a casa che deve anche
ringraziare di poter dare da mangiare ai suoi piccoli? Egoismo allo stato puro. Non siete diversi dalle varie lobbies che hanno contribuito a rovinare la Società, pensate solo a voi stessi.
Ovviamente non siamo favorevoli alla decisione della giunta di dare il patrocinio del Comune a questa parata. È una sua scelta e come scritto prima, le scelte portano a delle conseguenze, alle
prossime elezioni vedremo come il popolo giudicherà il suo operato ricordandosi anche di questo errore.
Marco Brasca
Consiglio Direttivo
Comunità Militante dei Dodici Raggi
DA BOMBA CARTA A BOMBA SU CARTA, D'INCHIOSTRO PERO'!
E’ dichiaratamente sfuggita di mano al Governo e ai suoi lacchè la questione “vaccini”.
Il terrore mediatico da essi usato oltrepassa, da tempo, il buonsenso civico del dialogo e del confronto. In questa corsa suicida, si è persa all’orizzonte la meta del benessere sociale di una Nazione.
Apprendiamo con sorpresa e con ‘leggera’ indignazione -pur essendo plurivaccinati alle nefandezze giornalistiche, abbiamo mal digerito questo infimo attacco- come un’azione classica di bassa e povera propaganda fatta da onesti lavoratori, si sia trasformata in un’azione terroristica indirizzata verso gli operatori sanitari e la gente comune, compresi donne e bambini.
Un poco più in alto, secondo taluni
uomini iscritti all’ordine dei giornalisti, avremmo come fine ultimo quello di fare del male al Ministro della Salute con la sola maturità classica, Beatrice Lorenzin.
La tela di un quadro, se dipinta con tinte scure e pennellate veloci, può trasmettere senso di irrequietezza nello spettatore. Disagio e repulsione prendono il sopravvento. Ma, se in questo quadro,
disegnate una fiaccola che, con la sua fragilissima fiamma, cerca di donare calore e luce all’oscurità intorno, ecco, vedrete, che la vostra mente, per istinto primordiale, caccerà via le restanti
ombre.
Questo è quello che abbiamo voluto riprodurre -come già fatto in precedenza con Antonio Locatelli in piazza della Libertà, il circo, il Mc Donalds a Lallio…-. Una fragilissima fiamma dalla luce pura
per illuminare a giorno questa “dittatura democratica” senza consenso popolare.
Per fare questo, in alcuni distretti (ne abbiamo visitati 9, NOVE), abbiamo deciso di utilizzare del polistirolo e chiodi come base, per far sì che la fiaccola rimanesse in piedi senza creare danni
alle strutture intorno.
Tutto documentato. Come sempre.
Non ci attendiamo rettifiche da questi malintenzionati ma diffidiamo chiunque, dopo aver letto questo comunicato, a continuare a picchiare sul suo incandescente chiodo fisso: calunniare la nostra associazione.
NOTE
1) Se agiamo di notte è solo perché la vita quotidiana non ci consente di muoverci di giorno, perché tutti noi, siamo impegnati nei propri posti di lavoro.
2) Aspettavamo la raccolta di tutte le fotografie per pubblicare. Avete rovinato la sorpresa. Monelli !
“Amate l’Italia, cospirate mai”
VICE PRESIDENTE M.A.B.
Enrico Labanca
Nella giornata di oggi, 7 maggio 2017, insieme a 5 militanti della mia organizzazione, ho accompagnato sul monte San Martino due studentesse che stanno "raccontando" la nostra storia attraverso un'inchiesta audiovisiva.
Non sto a ribadire l'importanza che tale battaglia ha per la nostra comunità per non essere ripetitivi.
Il punto non è questo.
Durante la discesa dal monte, a riprese ultimate, veniamo intercettati sulla pubblica via da una pattuglia dei Carabinieri, CHE
SENZA PALESARE ALCUN MOTIVO, ci preleva e contro la nostra volontà, dopo le varie perquisizioni, ci trattiene nella caserma di Cuvio agli ordini del comandante Notturno.
Siamo in stato di fermo? Di arresto? Non è dato sapere.
Sono trattenute con noi anche le nostre ospiti.
Su consiglio del nostro avvocato chiediamo ancora le motivazioni di tale costrizione, ma l'unica risposta che riceviamo è la supponenza
dello stato, che oppone (illegalmente) solo il silenzio.
Dopo 5 ore circa ci vengono presentati dei Verbali contenenti informazioni mendaci, verificate come tali in presenza del brigadiere e di un suo assistente, che ci rifiutiamo di firmare se non
modificate in corrispondenza del vero.
Il Comandante però anche in questo ci licenzia "gentilmente" con un rifiuto che contraccambiamo con una serie di fogli "in bianco".
Solo successivamente, dopo il nostro rilascio, scopriamo da altri membri della Comunità che siamo oggetto di un ridicolo e ignobile
articolo del
Sig. Zambonin presidente della locale sezione partigiana.
Articolo
immediatamente ripreso da Paolo "se questo è un giornalista" Berizzi e pubblicato con GRAVI responsabilità dal quotidiano la Repubblica.
Così, piano piano, il progetto corale dei nostri detrattori ci si manifesta nella sua VERGOGNOSA INFAMIA.
I sopracitati scribacchini sostengono che io abbia gravemente minacciato, insieme ai miei ragazzi, il comandante partigiano Pippo
Platinetti...
Detta così e per come la stampa ci dipinge, ma ancor di più per come il pensiero comune le crede, la notizia in sé potrebbe sembrare vera.
Tralasciando il fatto che lo abbiamo incrociato casualmente mentre cercava di vendere il suo libro a 4 boyscouts minorenni e che se mai
nella vita dovessi disonorarmi, abbassandomi a minacciare un anziano 94enne mi farei da parte da solo, questa volta l'arma della verità (che ricordo essere sempre e solo una) è coadiuvata dalle
riprese video di quelle che, chi ci accusa, ha scambiato per nostre Militanti. (Per altro non presenti)
Stavolta la Bastonata sui denti dei bugiardi si manifesta limpida come non mai, BRILLANDO in tutta la sua
vendetta.
Comprendiamo quindi, che su mandato dell'Anpi, i fedeli carabinieri intervengono contro onesti liberi cittadini,
supportati da spietati organi di stampa sempre pronti a leccare la viscida mano del potere.
Nessuna denuncia, nessuna querela.
Come sempre non useremo gli strumenti del sistema contro questo schifo.
Solo la forza della verità, diffusa attraverso voci fuori dal coro e un esposto all'ordine dei giornalisti, per arginare il pericolo derivato da ignobili delatori come Berizzi.
Chiudo ricordando a tutti che per piegarci servirà ben più di una bugia.
Alessandro Limido
Presidente della Comunità Militante dei Dodici Raggi
COMUNICATO 20 MARZO 2017
Berizzi,
mi piacerebbe tanto ignorare le persone meschine come te, ma sarebbe un errore lasciar cadere questa tua ennesima pantomima, ridicola e vigliacca.
Il conto dell'analista che ti cura per il complesso di inferiorità verso Saviano va pagato, il nuovo libro va venduto, perché negli autogrill accanto a "50 sfumature di grigio" e a
"cotto&mangiato" ancora non c'è, così hai fatto i capricci!
Qualche ladrone nazionale ha deciso di concederti la scorta che noi ti dobbiamo pagare...incredibile questa legge: quereli i Dodici Raggi e i Dodici Raggi sono costretti a pagare chi ti protegge e chi ti sorveglia. Che spreco inutile di denaro pubblico!!!
Perché siamo sinceri, sia io che tu Paoletto, ma chi ti caga?
Tu per me sei una caricatura, né giornalista né militante...sei una battuta a fine serata al bancone del Pub, sei lo sfigato da prendere per il culo su uno striscione (peraltro sempre firmato).
Dai fai il bravo per cortesia! Pensi veramente che se ce l'avessi avuta con te ti avrei graffiato la macchina??
Sfido te, il tuo "giornale" e la magistratura a produrre anche solo una mezza prova del nostro coinvolgimento nei fatti per i quali ti viene espressa inutile solidarietà, sarò ben lieto assumermene
ogni responsabilità!!!
Anzi vado oltre, ti invito ad un contraddittorio pubblico, il luogo è indifferente, almeno mettiamo fine al regno che ti sei costruito di giornalista d'inchiesta.
La gente muore di lavoro in questo paese, di malattia e di solitudine, ammazzata dalle divise dello stato o costretta a suicidarsi e tu per vendere il tuo libro di gossip ti fai dare una scorta
ottenendola con la menzogna????
E
dietro di te i tuoi colleghi sparsi per le testate di mezza Lombardia che fanno terrorismo mediatico...
Ti guardi mai allo specchio?
Alessandro Limido
Presidente della Comunità Militante dei Dodici Raggi
JAMES BERIZZI ED I NAZISTI DELL'ILLINOIS
02/02/2017
Il nuovo articolo bomba del super giornalista Berizzi.
Eravamo preoccupati, era un po' che rimaneva in silenzio... probabilmente stava lavorando alacremente a questo articolone. Dobbiamo essere onesti, siamo rimasti un po' delusi, ci aspettavamo qualcosa di piú, qualcosa di nuovo e soprattutto magari almeno stavolta la verità. Concetto che probabilmente non ha mai sfiorato il nostro James Berizzi a caccia dei nazisti dell'Illinois. La sua carriera giornalistica dev'essere un po' in crisi, deve avere il blocco dello scrittore visto che gli ultimi articoli su vari giornali e siti web sono tutti uguali. Un'accozzaglia di informazioni rubate qua e là, modificate a suo piacimento, trite e ritrite infarcite ed ingigantite da parole tipo: olocausto, negazionismo, antisemitismo e supremazia bianca che aumentano la portata dello scoop. Ad essere onesti (qualità che noi abbiamo), una novità in questo capolavoro letterario c'è: tutta la parte dove spiega leggi ed invoca condanne. Probabilmente nel frattempo avrà preso una laurea in giurisprudenza. Si erige a giudice unico e supremo, tiene il processo, emette la sentenza e chiede la condanna. Scavalcando forze dell'ordine, magistrati e ministri, un'operazione in perfetto stile partigiano. Nel film "Blues Brothers" James Belushi e Dan Akroid rimettono insieme la loro banda per salvare un orfanotrofio al motto: "siamo in missione per conto di Dio". Nella realtá il nostro James Berizzi mette insieme la sua banda con osservatorio ed anpi per salvare il loro mondo di bugie al motto: "fuori i nazisti da Varese". Nel film i protagonisti ottengono il successo della loro missione, vedremo se anche nella realtá sarà lo stesso. Di sicuro c'è che potrá pure continuare a scrivere bugie, falsità ed infamità. Potrá prendersi meriti se ci processeranno e se chiuderanno la Comunità Militante dei Dodici Raggi. Altrettanto sicuro sarà che non potrà fermare le menti libere di donne ed uomini che non si vogliono omologare a questo sistema e che sono consapevoli che un altro modo di vivere esiste.
Maurizio Moro GS della Comunità Militante dei Dodici Raggi.
COMUNICATO 30 GENNAIO 2017
La pagina facebook "Together for Adam" da oggi è ritenuta inattendibile dai militanti della nostra comunità. La leggerezza, per non essere offensivi, con la quale è stata gestita la situazione relativa a nostro Fratello Adam Mossa ci spinge in una direzione opposta a questa pagina, senza nomi e senza volti, alla quale, sbagliando noi stessi, abbiamo affidato denaro frutto della solidarietà di molti. Dietro ad un esiguo (purtroppo) mucchietto di banconote ci sono i sacrifici di famiglie, uomini, donne e comunità. Farsi carico di ciò significa assumersi delle responsabilità, onorare la fiducia riposta. Onore... una parola sacra, che probabilmente qualcuno ha scambiato solo per un bel tatuaggio da esibire ai concerti d'area tra una birra ed un selfie. Fiducia e responsabilità, ricambiati con superficialità e leggerezza; ora ci chiediamo se la facilità con la quale sia stato affidato denaro a gente conosciuta chissà dove, che poi lo ha rubato, sia la stessa quindi che sarà utilizzata nel farseli restituire.
Un Coordinamento tra varie realtà Italiane ha già cominciato a muoversi concretamente allo scopo di sostenere Adam nella sua battaglia, dando resoconto della destinazione delle
raccolte e soprattutto affidandosi a professionisti seri e camerati di comprovata affidabilità.
Comunità Militante Dei Dodici Raggi
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"Together for Adam" won't be considered anymore as a reliable page by our Community. The way the whole case related to our brother Adam Mossa has been handled forces us to take
distance from this page, which actually has no name and no face, to which we have wrongly given money, outcome of many people donations. Behind that "small" amount of money there are sacrificies of
families, men, women and communities.
Taking charge of such a big commitment means being responsible and honour other people's trust. Honour... it is a sacred word, but somebody thinks it is just a cool tattoo to show at concerts between
a beer and a selfie. Trust, paid back with carelessness; now we are wondering if the ease with which people gave money to somebody almost unknown (who in the end has stolen that money) will be the
same that they would show to ask for that money back.
A coordination among differents italian crews is already moving to support Adam in his battle on a concrete way, giving proofs of where the money goes and above all, relying on Professionals as well
as on trustable and fully respectable Comrades.
Comunità Militante dei Dodici Raggi
SAN MARTINO, DINTORNI & GIORNALAI…UN
CHIARIMENTO.
09/12/2016
Sono Alessandro Limido, Presidente della Comunità Militante dei
Dodici Raggi.
Torno a scrivere perché la mia organizzazione è di nuovo sotto
attacco, un inutile attacco mediatico che rischia di sfociare in
qualcosa di fastidioso.
Dopo la chiusura, forse la centesima, della nostra pagina
facebook, utilizziamo questo nuovo canale quale unico organo
ufficiale.
Premetto subito che quanti si aspettino un mio passo indietro o
delle scuse pubbliche corrono il rischio di sottovalutarmi, o
meglio, non mi conoscono: “la vita è solo avanti”.
Comincio con la nostra Commemorazione sul Monte San Martino
e su quanto gridato dal coro di voci uguali che criticano il nostro
operato e la nostra volontà di ricordare i caduti di quella
battaglia.
Domenica mattina 4 Dicembre, insieme a 25 militanti della mia
associazione e alcuni Fratelli del Manipolo d'Avanguardia
Bergamo, ho rinnovato l’estremo saluto ai 200 giovani Tedeschi
che caddero in combattimento sul Monte in oggetto, sopra Duno
in provincia di Varese.
Come da copione, abbiamo posato in mezzo al bosco qualcosa
che, secondo tutte le culture e religioni del mondo (una Lapide
funebre), potesse ricordare dignitosamente il loro sacrificio.
La “croce nazista” dello scandalo non è altro che la runa Tîwaz in
legno, spesso utilizzata in epoca di guerra su cippi militari
funebri non cristiani.
Correlato ad essa, una corona di alloro con i colori della bandiera
per la quale caddero, una targa di legno con parole di speranza
sul futuro e uno striscione che ricorda l’immortalità ideale che
queste persone hanno per noi. Foto ricordo e STOP.
Memori di polemiche del passato, nessun simbolo vietato,
nessuna svasticacelticoprotogermanica o fantasiosi nomi
affibbiatogli dal giornalettismo, nessun oltraggio, nessuna
menzione come sempre ai morti di parte opposta che già godono
di bellissimi e statuari monumenti, cappellette, lapidi, recinti e
via dicendo. Dunque chiedo, il crimine in cosa consisterebbe?
L’anno scorso fra le varie ipotesi di reato, ci contestarono la
violazione del TULPS. Pubblica sicurezza dissero, non sapevamo,
infatti, che in cima alle montagne di notte si potesse mettere in
pericolo l’incolumità altrui.
Difatti quest’anno, dopo un accurato sopralluogo, abbiamo
accertato questo curioso fenomeno: in vetta alle montagne di
notte pare non ci sia nessuno.... quindi nessun reato.
E questo è un fatto documentato...le persone che scrivono altro
mentono, a cominciare dal Signor Gunnar Vincenzi, Presidente
della Provincia, che in una sua dichiarazione parla, in qualità di
proprietario, di PROFANAZIONE DEL SACRARIO PARTIGIANO.
Mente o è male informato dalle zelanti sentinelle dell’ANPI o da
qualche funzionario delle forze dell’ordine. Ebbene si, al sacrario
Partigiano neanche ci siamo avvicinati.
Diversamente, dovesse bastare la vicinanza approssimativa per
subire accuse di profanazione, dovrò rivedere quel che so in
materia.
Pertanto, chiederò quali sono i limiti di distanza relativi e farò
causa al Vaticano poiché, la messa che fanno vicino alla nostra
sede, profana il MIO diritto alla libertà religiosa
costituzionalmente garantita.
A scatenare l’isterismo partigiano, del collaudato quartetto
Pippo-Frezza-Zambonin-Gatto, sarebbe da un lato la viltà del
nostro agire e dall’altro la nostra voglia di risalto mediatico.
Bene...
Punto uno: se scegliamo certi orari lo facciamo, come ho già
detto, per evitare incroci pericolosi (per voi), quindi si tratta di
un atto altruista e di buon senso;
Punto due: non cagateci.
Zambonin, non vuoi darci risalto e visibilità??? Non parlare di
noi, lasciaci nell’oblio della storia… posta solo 14 messaggi al
minuto su facebook, evita il quindicesimo su di noi così raggiungi
il tuo scopo. Resisti, visto che ti piace il termine!!!
Noi siamo orgogliosi di quello che facciamo e siamo fieri di
ricordare ogni anno quei ragazzi che hanno difeso la patria e la
bandiera tradita, perché sono diamanti nella polvere di oggi.
Torneremo e torneremo a rendergli omaggio, perché il san
Martino appartiene agli Eroi, appartiene a loro.
Continuo parlando brevemente dell’articolo autodefinitosi
inchiesta di Paolo “se questo è un giornalista” Berizzi, comparso
su La Repubblica, dal titolo Saluti Nazisti e croci runiche, scritto
in malo modo sulla falsa riga di un testo del rapper BELLO FIGO.
Ovviamente noi non abbiamo ospitato questo signore nella
nostra sede, che ha visto solo da fuori come un ladro in
perlustrazione, né rilasciato interviste o avuto incontri.
Sorvolo anche sulla quantità di cazzate che ha scritto sul mio
conto e sui miei ragazzi, perché con questo articolo ha
dimostrato anche ai suoi colleghi di essere pronto per il grande
salto nel giornalismo di cronaca rosa, si tratta infatti, per lo più,
di Gossip.
Le cose importanti sono altre.
Io non nego le mie posizioni politiche, sono per me motivo di
orgoglio.
La mia stragrande ammirazione per il Fascismo, il
Nazionalsocialismo e la mia idea sull’olocausto sono ben note a
tutti, ma si deve fare una netta distinzione tra il mio modo di
pensare, anche quello della mia comunità se vogliamo, e
L’OPERATO della stessa.
Buttando benzina sul fuoco, si rischia poi di scatenare
meccanismi dannosi e dispendiosi.
Dannosi come un procedimento penale ingiusto e dispendiosi
come un’operazione che coinvolgerebbe centinaia di individui tra
gli indagati, gli investigatori, i giudici, gli avvocati, gli uomini
delle forze dell’ordine e tutta una serie di professionisti e
ausiliari pagati dai contribuenti. Eh si Berizzi, perché questo
paese è purtroppo pieno di persone che leggono la cronaca rosa
e che poi alla fine, anche se cloaca di stronzate belle grosse, ci
credono e fanno capitolare le cose.
La responsabilità penale è personale, altrimenti deve essere
comprovata in tribunale l’esistenza di un gruppo che commette
reati in modo collettivo e organizzato, perché un conto è
pensare certe cose (e per ora fortunatamente ancora non è
vietato) e un conto è farne apologia pubblica.
Se ci si accusa bisogna dimostrare dove si sia Negato
pubblicamente l’olocausto (o esaltato), dove si sia diffuso
Negazionismo perchè non basta una conferenza che parli di
Legge per provare queste accuse, non basta parlare di libri che
non possediamo, di film che non abbiamo visto, di canzoni che
non abbiamo scritto...
Insomma non basta dirle le cose e nemmeno scriverle Berizzi,
vanno provate, se no rimangono carta igenica con scritto sopra il
tuo nome.
Anzi citando su una testata giornalistica il MIO pensiero sei tu
che ne fai apologia, tu e il tuo giornale.
Combattiamo contro l’immigrazione indistintamente, americana,
africana... non fa differenza per noi, ma tu devi provare che
compiamo atti di razzismo; devi dimostrare gli episodi di
violenza politica e mi devi spiegare perché proteggi i nomi di
stupratori e pedofili, ma dei nostri ti ricordi anche cognomi e
soprannomi.
Devi dirmi in cosa consiste tecnicamente la profanazione del San
Martino, perché se no la tua candidatura a Novella 2000 rimane
l’unico futuro possibile per la tua triste carriera.
Ah e un’altra cosa, mia madre si è offesa che le hai dato della ex
hippie… Testa di cazzo, lo è ancora!!
ALESSANDRO LIMIDO